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Nomans Land sono una band longeva, con ben vent'anni di carriera alle spalle e quattro full-length già pubblicati. Non molto conosciuti nel nostro paese, arrivano in questo 2015 ad immettere sul mercato il quinto capitolo della loro discografia e auguriamo ai prodi russi di guadagnare più pubblico di quanto ne hanno raccolto sino a questo momento. Nati nel 1996 nella gloriosa San Pietroburgo, iniziano la carriera come doom metal band per poi mutare il proprio sound nel viking, genere che ancora in questo momento configura lo stile dei
Nomans Land. Nel corso degli anni rilasciano ben quattro dischi, come detto in precedenza, per arrivare nel 2014 a firmare con l'astuta Massacre Records, che ora pubblica l'album oggetto di questa recensione.
"Last Crusade" è un disco compatto, composto da otto tracce viking old-style che a molti appassionati ricorderanno gli albori ed i fasti del suddetto genere.
"Right To Luck" apre le danze con una melodia epica che anticipa l'entrata in scena del singer Hjervard, succeduta da un coro solenne, peculiarità queste appartenenti al più classico viking metal. I
Nomans Land dimostrano di saper elaborare delle tracce interessanti, orecchiabili, accattivanti ed allo stesso tempo non scontate, senza ricorrere a tutti quegli espedienti da studio che imperano oggigiorno nella maggior parte dei dischi del genere.
"Sons of the North" mantiene la trama della canzone precedente, coinvolgendo con un sound classico e contemporaneamente eroico.
"Victory Horns" è un pezzo trascinante grazie alle affascinanti linee imbastite dalle chitarre che perdurano per tutto lo scorrere del brano.
"Strain at the Oars" è una piacevole traccia che porta addirittura il sound dei
Nomans Land ad avvicinarsi all'heavy tradizionale, non fosse per l'apporto del vocalist.
"Dragons" è un nuovo inno al mito delle fantastiche creature alate;
"Last Crusade" è circondata da un'atmosfera oscura ma mantiene la linea del sound della band russa;
"Warrior's Path" accelera leggermente il ritmo e poi lascia spazio al pezzo probabilmente più particolare del lotto,
"Bereza", che evoca spiriti antichi della terra slava.
"Last Crusade" è un disco interessante che può piacere non solo agli amanti del viking ma anche a quelli del metal classico. Buon ritorno per i Nomans Land!
Video di "Strain At The Oars"
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