Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:24 min.
Etichetta:TAF
Distribuzione:On Stage!/Necrotorture

Tracklist

  1. VOICES FROM BEYOND [INTRO]
  2. SYNODUS CADAVERIC
  3. CHRISTFALL [PUTREFACTION OF LIFE]
  4. SHADES OF NOIR
  5. SEED OF LUNACY
  6. CHAOS' REVENGE
  7. FREEZING WOMB OF PAIN
  8. THE UNKNOWN CROSS [MARTYRIUM]

Line up

  • Orias: vocals
  • Azmeroth: guitars
  • Midgard: guitars
  • Sakar: bass
  • Rasez: drums

Voto medio utenti

Questo è il mcd di debutto per gli Aposthate, band sicula di Caltanissetta, la quale si cimenta con un mix di sonorità decisamente affascinanti. Infatti i nostri su una base death metal innestano tutta una serie di influenze black/thrash, creando un assalto sonoro davvero degno di nota, e che solo una produzione non proprio perfetta ci impedisce di apprezzare a pieno nella sua carica di cattiveria e brutalità.
Dopo un breve intro, “Voices From Beyond”, il quale forse è tratto da “Indiana Jones e il tempio maledetto” (ma potrei sbagliarmi), la band attacca subito forte con “Synodus Cadaveric”, un death metal vario, rabbioso e con un riffing di grim black metal molto maligno. Le vocals del singer Orias, ottime, sono propriamente death metal, con un growling cupo e grezzo. Il resto della band è allo stesso livello, mettendocela davvero tutta, soprattutto il batterista e i due chitarristi, di cui quello solista si diverte a lanciarsi a precipizio con assoli velocissimi.
Le canzoni sono tutte abbastanza brevi, attorno ai tre minuti, privilegiando l’impatto rispetto alla prosopopea, scelta sicuramente azzeccata, con poche e indovinate parti atmosferiche e tanta violenza, la quale, nei rallentamenti, diventa mastodontica, come nel bel mezzo di “Chaos’ Revenge”. Purtroppo non ho potuto leggere i testi e di questo mi spiace, anche perché la Sicilia è una terra veramente ricca di misticismo e superstizione, che si presta molto per le tematiche occulte e pagane, come ci dimostrano altri acts siculi ben più famosi degli Aposthate.
Gli Aposthate mi hanno sorpreso, perché mi hanno dimostrato che dalla Sicilia non arrivano solo gruppi demo scadenti, come già mi è capitato in passato, ma anche bands che sanno quello che fanno e soprattutto che sanno fare musica cattiva e violenta. Di sicuro questi ragazzi meritano di continuare e speriamo di rivederli presto all’opera, con qualche canzone in più ed una registrazione un pochino più consona a quelli che sono i canoni della decenza.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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