Provenendo dall'ascolto dei loro compari di etichetta e di genere (i belgi
Nasty), mettendo su il nuovo "
Down In The Dumps" dei tedeschi
Coldburn ho avuto come l'impressione che le casse del mio stereo o l'ampli mi avessero lasciato a piedi... Impietoso il confronto tra la produzione di "
Shokka", che alzando il volume fa volare via a km di distanza, e questo che avoglia a girare la manopola...
Ma volete sapere una cosa?
Per un nostalgico come me, uno che non ama le produzioni brillanti e perfette, uno che quella patina di zozzo gli suona così dannatamente anni '80 (o parlando di hardcore primi '90...) tutta la vita il sound più loffio e moscetto adottato, per scelta o limiti dettati dal budget, da parte del quintetto di Lipsia.
Anche come tipo di hardcore il salto è notevole, si passa da un deathcore violentissimo, spesso tranquillamente identificabile con un semplice death metal, ad un hardcore FORTEMENTE debitore di quella dimensione da guerriglia urbana cara ai
Biohazard, che i tedesconi avranno sicuramente ascoltato in quantità industriale, tali da averne assimilato i tanti pregi e peculiarità.
Della personalità, quando la lezione è imparata con tanta dovizia, onestamente ce ne freghiamo anche perchè i brani sono carichi di potenza, di rabbia repressa e di risentimento, ben indirizzati nel latrato di
Johannes alla voce, che si aggira nelle periferie degradate di Lipsia, con bidoni che bruciano, bande che si scontrano, portoricani e messicani che si contendono il mercato della droga e bianchi razzisti che sparano sui niggah dei sobborghi.
Chiudiamo gli occhi ed i
Coldburn ci regaleranno tutto questo.
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