Terzo lavoro per il gruppo islandese/tedesco,
"Aldafǫðr ok munka dróttinn" è un doppio album per oltre 80 minuti di musica che la Van Records ha da poco rilasciato sul mercato discografico.
Chi conosce il gruppo, il cui monicker significa, più o meno,
"le stagioni della vita", sa che approcciarsi alla sua proposta non è impresa facile e la durata del nuovo album non è che una conferma di questa "difficoltà" ed un deterrente al suo ascolto, almeno per quelli che nella musica cercano soprattutto immediatezza.
Al contrario
"Aldafǫðr ok munka dróttinn" è un album complesso, monolitico, carico di spirito epico e pagano, da ascoltare con estrema attenzione per poter essere apprezzato.
Da un lato troviamo una dura base Pagan Metal che fa da sfondo ai racconti storici che caratterizzano i testi, dall'altro abbiamo soluzioni tendenti al folk, sottolineate da strumenti tipici, che esaltano il taglio maestoso dell'opera e che si integrano con le voci declamatorie ed i cori che, onnipresenti, marchiano ogni passaggio alternandosi con growl e scream, il tutto all'insegna di un suono possente, che solo di rado indulge su velocità sostenute preferendo, piuttosto, i mid tempos, arcaico, ricco di umori della terra e di un gusto quasi ancestrale per le melodie.
Nel puzzle sonoro degli
Árstíðir Lífsins il metal è solo un tassello: quello che più interessa ai Nostri è l'esplorazione della storia e della cultura islandese attraverso una ricerca sonora che risulta essere molto vasta abbracciando diverse tendenze e diverse espressioni.
Non di rado, infatti, sembra di essere al cospetto di una sorta di "lezione" sulle tradizioni piuttosto che di fronte ad un disco, tanta è la lontananza dai "comuni" canoni del Pagan Metal e tanta la ricchezza espressiva contenuta in un album del genere.
Un album che difficilmente potrà essere apprezzato da una platea molto vasta e che, ad un ascolto superficiale, può risultare noioso e insostenibilmente pesante, mentre, in realtà, esso è una sincera dichiarazione di amore per la propria terra e la propria cultura, una dichiarazione che sa sfruttare uno spettro sonoro ampio e profondo.
Se cercate un album diverso, particolare, dal sapore mistico e pagano fino al midollo, non dovreste lasciarvi sfuggire
"Aldafǫðr ok munka dróttinn" e le sue suggestioni.
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