I Project Pain sono un baldo quintetto olandese dedito al thrash old style che più old non si può e noi amanti degli eighties, quando la parola d'ordinanza era "mosh!", con tanto di giubbetto jeans, reebok pump ai piedi e jeans elasticizzati, senza dimenticare il cappellino onnipresente, non possiamo che gradire tentativi del genere, anche se i Project Pain non sono propriamente quelli che possono essere inquadrati come fuoriclasse.

Tuttavia solo per il fatto di non presentare un growler come vocalist si meritano un'attenzione positiva e particolare, anche perchè il sound è davvero quello giusto ed anche l'attitudine: i brani sono sufficientemente contagiosi, tutto fatto piuttosto col manualetto del bravo thrash metallaro di una volta, ma d'altronde è un genere così dannatamente semplice e difficile da suonare: riffs azzeccati. Tutto qua, non c'è altro, eppure è così difficile trovarne di adeguati.

I nostri cinque tulipani spesso li tirano fuori dal cilindro, magari non sempre riescono ad assemblarli con maestria, eppure il capoccione ce lo fanno sbattere, e basta ascoltare una "Sent Off to Die", "Zero Tolerance" o "Necrophiliac" per convincersi che "Thrashed to Kill" rappresenta in ogni caso un buon ascolto, ed il corpulento Bauke alla voce, una sorta di Russ Andersson senza note alte, è una garanzia di positiva sguaiataggine e buon carisma.

Non abbiamo avuto modo di ascoltare il loro debutto "I Have Sinned" del 2012 ma certo questo loro secondo lavoro senza far gridare al miracolo rappresenta un'ottima testimonianza moderna di un disco thrash di venti anni fa, prodotto peraltro in maniera pressochè impeccabile, che potrebbe trovare i suoi unici limiti in quanto siete voi appassionati di retrothrash e nella scarna copertina/booklet. Dettagli, quindi.

Ps: da segnalare la presenza di Josh Christian dei Toxik con un assolo nell'ultimo brano "Taken by Force", una rasoiata davvero al fulmicotone!