Non lo so che disco hai ascoltato. Per me e' bellissimo.
Da quanto leggo la critica che affonda il giudizio di Pippo è legata quasi esclusivamente al fatto che in questo disco non ci ha trovato nulla che non sia stato già ampiamente presentato nelle precedenti release, quindi pecca di prevedibilità (per non parlare di riciclo o autoplagio). Che poi preso nella sua unicità, senza quindi conoscere nulla di quanto prodotto precedentemente, questo disco possa piacere all'ascoltatore "vergine" dalla musica dei Kamelot, questo può anche accadere, ma ad un fan (come si è dichiarato essere stato il buon recensore) tutto ciò comincia ad andare stretto.
Mah...li seguo da Eternity e questo e' molto bello. Forse non piacciono piu' i Kamelot, ma questa e' un'altra storia....
E meno male che il buon Marino aveva detto:"ci penso io questa volta"! In pratica ha massacrato i nostri come se non più del buon Gianluca.I due albums messi insieme hanno preso 10 o poco più:-D Io aspetto di ascoltarlo quando mi arriva,però non ho quest'impressione così negativa,certe critiche mi sembrano un tantino esagerate. Anche altre bands più quotate(pensa ai Dream Theater che in pratica fanno sempre lo stesso disco pieno zeppo di fronzoli e virtuosismi inutili,per quanto anche belli come gli ultimi due)hanno i loro cliché e il loro marchio di fabbrica. Non concordo assolutamente con Karevik-faccia da bravo ragazzo-(secondo me l'audizione è stato più un concorso di bellezza),secondo me il suo acquisto che li ha ulteriormente inguaiati,visto che non ha un briciolo di personalità,carisma e potenza(ma di quale potenza parli?Forse nei Seventh Wonder è più spontaneo e usa note più alte,ma questo non significa che la sua voce sia particolarmente potente.Khan aveva una voce potente anche se non potentissima,con tutto il suo vibrato e la sua estensione di 3 ottave e mezza).Se il gruppo non va è proprio"merito"del cantante(essendo un gruppo vocale è lui che deve guidare la ciurma.Dove sarebbero i Queensryche senza Tate,i Dream Theater senza Labrie,i Maiden senza Dickinson e i Black Sabbath/Rainbow senza un Dio o un Tony Martin o la sana follia di Ozzy?),che deve quantomeno avere una forte personalità,una voce versatile e espressiva e scrivere anche testi e linee vocali vincenti anche se non complicati. I Kamelot non sono un gruppo prog,non si aspetta da loro suites elaborate e pezzi da 9 minuti ogni 3 brani,si aspetta una buona miscela di epic,power,melodic,symphonic,gothic e qualcosina prog. Concordo invece sul fatto che il cotè lirico trito e ritrito di"ti rivedrò nell'aldilà"o"quanto mi manchi"alla Khan,non funziona in mano a Karevik che non ha vissuto magari sulla pelle simili esperienze e si appoggia al cliché "Melanchonic Khan",dettato anche da band e management.FINTO è il termine giusto,mentre Khan era sincero anche se a volte ripetitivo.D'altronde della sua storia d'amore andata male ne ha sempre parlato in varie salse dai tempi dei Conception,quindi.... Aspetto di sentirlo per bene prima di emettere giudizi,ma la mia impressione è che surclassi"Silverthorn",disco di pura transizione e ben poco ispirato. Quindi forse,se non un capolavoro della Golden Age della band,quantomeno un buon dischetto(con tutti i pro e i contro del caso).
ascoltato solo 2 volte a lavoro (quindi non con l'attenzione al 100%): mi ha dato l'impressione di essere ancorato nelle sabbie mobili...un Silverthorn II (meglio sì, ma non molto lontano)...ancora troppo Khan (speravo in una sterzata,viste le dichiarazioni passate su Karevik e la possibilità di suonare + power)... ...ascolterò ancora nei prossimi giorni,sperando che il gradimento aumenti
Sono totalmente in disaccordo con la recensione . Pur non considerando questo album un capolavoro mi sembra palese che a livello di songwriting rispetto a Silverthorn siano stati dei decisi passi in avanti. Il fatto che i Kamelot flirtino con l'elettronica non lo ritengo affatto un punto a loro sfavore. Ascoltare dischi fatti con la carta carbone, personalmente, mi ha stufato (i tempi di Karma ed Epica ormai non torneranno più e bisogna mettersi il cuore in pace...) Detto questo non posso che accogliere favorevolmente qualsiasi forma di sperimentazione in ambito power purchè non si esca fuori dal seminato.
io per ora, anche se non ho approfondito..totalmente d'accordo con la recensione....poca fantasia, poca originalità, tanta scontatezza da marketing......insomma sembra che timbrino il cartellino...brao sbranf
Io rimango ancora legato a Karma, mentre Epica e The Black Halo non sono male, il resto però lo trovo molto molto molto scontato e derivato. Sinceramente a parte Karma che è un capolavoro e qualche canzone sparsa davvero bella, non sono mai stati tra i miei gruppi preferiti.
ascoltato solo una volta a lavoro (quindi non con l'attenzione al 100%): mi ha dato l'impressione di essere ancorato nelle sabbie mobili...un Silverthorn II (un po' meglio ma non molto lontano)...ancora troppo Khan (speravo in una sterzata)... se tra qualche giorno non troverete alteriori miei giudizi, significherà che purtroppo ci ho preso al primo colpo...già mi piange il cuore ps. caro Antonio, capolavoro Golden Age? spero per te che sia così...ma un po' di meno ego potrebbe essere utile nella vita...quando si cade (se si cade) e meglio farlo dal basso,poi se prenderai il volo,buon per te! Non capisco questo commento.Mi riferivo al fatto che probabilmente(visto che ancora non l'ho ascoltato e lo farò senza pregiudizi alcuni)il disco non varrà quanto quelli della loro"Golden Age"(ossia i vari"The Fourth Legacy","Karma","Epica"&"The Black Halo"),ma dalle mie prime impressioni mi sembra un disco dignitoso(musicalmente i due brani che ho sentito mi sono piaciuti e in fondo anche Karevik non ha fatto un cattivo lavoro,canta su tonalità più alte di"Silverthorn"e quindi più vicino alle sue da tenore leggero),ma ovvio che devo approfondire e non mi sbilancio affatto. Non c'entra affatto qui l'ego. Se vuoi dare un giudizio sensato di qualsiasi opera devi mettere da parte ogni ego per quanto sia possibile.