Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:34 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SHOTS OUT
  2. RISE TO DIGNITY
  3. SHOWDOWN
  4. FOR WHAT IT'S WORTH
  5. FANATICS
  6. END THE WAR
  7. NO LUST FOR LIFE
  8. BAD STANDING
  9. DRINKSLINGER
  10. IN THE PIT
  11. MAKE MY DAY
  12. PADRE SIFFREDI
  13. GAME OF THE LAME
  14. STRESSED
  15. AGGRESSIVE GRIM FILTHY
  16. I'M A REBEL

Line up

  • Butch: vocals
  • Dr. J.: guitars
  • Panter: guitars
  • Eoon E: bass
  • Snick: drums

Voto medio utenti

Uno dei gruppi più validi, esponenti e portabandiera, dell’hardcore europeo, i danesi Barcode, torna a tre anni di distanza da “Hardcore”, con un contratto nuovi di zecca con i tedeschi della Nuclear Blast. C’è da dire che in questi tre anni, la band, tuttavia non era stata inattiva, pubblicando uno split con i nostrani Ciaff. Il nuovo “Showdown” è il solito arrabbiato, disperato e incazzatissimo assalto, dal primo all’ultimo secondo, senza praticamente alcuna sosta, se si eccettuano i sospiri e i gemiti porno di “Padre Siffredi” (titolo dell’anno), sicuramente dedicata al più fiero esponente dell’attività stalloniera italica, e la finale “I’m A Rebel” inno anthemico, con melodia da urlo, grandissimi cori e un’attitudine che farebbe invidia ai The Business.
Per il resto siamo nell’ordinario, il che non significa banale, e nemmeno ripetitivo, o almeno non nel senso di poco innovativo, visto che qui si sta parlando di hardcore. “End The War” forse è un po’ più veloce e incazzata delle altre, con il singer che ha un approccio più crust alla vocals, mentre “In The Pit” è vicina al grind, “Make My Day” mostra invece un groove più vicino a certo thrash moderno, pur avendo notevoli sprazzi di melodia. Avrei avuto piacere di leggere i testi, cosa che non è stata possibile nemmeno andando sul sito ufficiale della band, e ciò per una band hardcore non è un peccato veniale.
Coloro che amano l’hardcore, quello tosto, possono pure farsi avanti, per gli altri forse è il caso di dare prima un ascolto. In definitiva però mi sento di dire che questo “Showdown” è un disco che alla lunga annoia, proprio in virtù della sua voglia di voler, sempre e comunque, spaccare il culo a tutto e tutti. Sarà per questo che avranno tributato Rocco Siffredi?
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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