Copertina 6

Info

Anno di uscita:2015
Durata:42 min.
Etichetta:Art of Propaganda

Tracklist

  1. PILLAGE DE TOMBE
  2. PISTANTHROPHOBIA
  3. HARVEST IN JUNE
  4. MANIFEST XII
  5. DOWN WITH THE WOLVES
  6. BONJOUR TRISTESSE

Line up

  • Jay Trainwreck: Everything

Voto medio utenti

Interessante progetto quello dei Seagrave, espressione solista di Jay Trainwreck, vocalist degli Harakiri For the Sky, che in occasione di questo debut, licenziato da Art of Propaganda, si occupa di tutto.
Interessante dicevo..
l'idea di fondere lo shoegaze black metal con il post hardcore, molto melodico, e il death meno violento è, infatti, meritevole di attenzione, almeno per chi, come me, è sempre alla ricerca di musica non banale e, quando fatta bene, fuori dagli schemi classici e dai sentieri del già sentito.
"Stabwound" è un album, va detto subito, lontano dall'essere perfetto e ci appare più come un insieme piuttosto caotico di pezzi che un lavoro omogeneo e di senso compiuto, tuttavia l'ascolto di questi sei brani si rivela piacevole e, soprattutto, emozionante.
Immaginate di unire le ariose melodie di Neige e dei sui Alcest con un riffing vagamente di stampo progressive black, in linea con Katatonia che furono, aggiungete un cantato rabbioso e ricco di pathos molto vicino a quello usato dai maestri Agrypnie (impressionante la somiglianza) ed una atmosfera fortemente evocativa, spesso triste, per avere un quadro di insieme di un album di difficile classificazione.
Jay Trainwreck non rinuncia a partiture piuttosto violente, di scuola HC o anche classicamente black, ma è in grado di stemperare la furia esecutiva e tagliente degli strumenti all'interno di soluzioni melodiche care ad act come Agalloch o Amesoeurs riuscendo a creare atmosfere e paesaggi incantati ma con una cappa di buio sempre in agguato.
"Stabwound" è, dunque, un album che punta più sul sentimento che sulla forza, sebbene, come ricordato, non manchi l'impatto ed è il classico lavoro che ci pone di fronte ad un bivio: intraprendere una strada nuova, quindi non "sicura", o riproporre sempre le stesse soluzioni?
L'artista austriaco sembra non avere dubbi al riguardo e voi cari lettori, se amate la buona musica con un tocco originale, sarete certamente soddisfatti da un album che non ha paura di osare, al netto dei suoi difetti e delle sue forzature.
Per quanto mi riguarda, un progetto da seguire.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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