Secondo album strumentale, e secondo centro per i
Points North, trio statunitense dedito ad un prog rock elegante ma non 'molle', con una tale pletora di riferimenti musicali da non risultare mai banale o ripetitivo.
E' questa, forse, la caratteristica più evidente nel sound della band, ed è una cosa fon-da-men-ta-le se vuoi fare un album di musica (quasi) interamente strumentale. Le coordinate che potrei darvi per questo album autointitolato vanno dai Rush ai King's X, dai Dixie Dregs a un certo approccio un filo più funky alla Vinnie Moore. I tre musicisti hanno davvero poco da invidiare a chiunque:
Eric Barnett ha suonato con mezzo mondo ed è un chitarrista di un gusto e di una varietà stilistica impareggiabili; il bassista
Uriah Duffy è forse la vera arma in più per il sound dei Point North, non relegando mai il suo strumento a mero accompagnatore, ma ritagliandosi giusti ( e mai eccessivi) spazi per brillare, senza mai risultare invadente;
Kevin Aiello, dietro le pelli, garantisce solidità e classe a palate.
Tutti brani strumentali, si diceva, ad eccezione di pochi versi in "
Colorblind", ma questo "
Points North" merita un ascolto tranquillo e merita di essere goduto nella sua interessa. Non vi stancherà, se amate il rock intelligente e intelligentemente interpretato. Bravi!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?