Una di quelle piccole band che possiedono ancora il segreto di un rock ruspante, bluesy, sfrontato, immediato, ma che puntualmente in pochissimi si filano. I
Mos Generator celebrano una decina d’anni passati
on the road pubblicando un live zeppo di elettricità e di richiami ai grandi del passato, su tutti i Grand Funk, Ted Nugent ed il “guru” Tony Iommi, omaggiato dal bravo Tony Reed in “Godhand Iommi”.
La scaletta comprende il meglio della formazione: partendo da “Silver olympus”, “Lumbo rock”, “Acapulco gold” (da “Songs for future gods” del 2007), passando per “Cosmic ark”, “Step up”, la torrenziale “Lonely one kenobi” e la conturbante “This is the gift of nature” (da “Nomads”, 2012), per giungere all’ultimo disco “Electric mountain majesty” del quale troviamo le rocciose “Breaker” e “Beyond the whip”, oltre ovviamente alla title-track che chiude il presente lavoro.
Un live da piccoli club, dimensione intima che esalta questo tipo di musicisti, che non ambiscono certo alle luci della ribalta o alle grandi arene. Un ritorno a quella “purezza” rock che non manca mai di far vibrare i nostri cuori analogici ed, ammettiamolo, un po’nostalgici.
Se amate le entità underground del genere Wo Fat, Lo-Pan, Geezer, Mangoo, Black Pussy, Gozu e compagnia, i Mos Generator sono esattamente ciò che fa per voi.
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