Gruppo britannico heavy rock/stoner, dal tiro muscolare e cattivo, nella scia di Down, Orange Goblin, Graviators, ecc. Onestamente non c’è molto altro da dire riguardo i
Doomsday Outlaw, a parte l’ambientazione futuristica alla “the day after” del loro esordio.
Un disco solido, compatto, torvo, dominato dallo sferragliare delle chitarre e dalla voce maschia di Carl Batten, ma nell’insieme il risultato è piuttosto anonimo. Il registro è quello già ascoltato molte volte, compresi brani più lenti e sofferti come “New salvation”, una electric dark ballad intensa ma convenzionale. Per il resto spiccano macigni metallici come “Hallelujah”, “Bed of lies” o la title-track, che mostrano il groove barbuto delle neo-bands sul genere di Black Label Society e compagnia.
Esordio non disprezzabile, ma se vogliono emergere i ragazzi del Derbyshire devono fare di più.
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