È una compilation piuttosto varia quella che ci viene presentata da HM Studio e Noisy Hours, essa infatti contiene brani che si legano a differenti filoni del metal estremo, ma anche alcuni episodi che fanno storia a sé e di cui avrò modo di parlare più ampiamente nel corso della recensione. Ad aprire c'è "Hate" dei Toxic Poison, band dedita a un death/thrash granitico e di grande impatto, mentre la seconda traccia ("Acid tears") è ad opera degli Aleph, un quartetto che propone un interessante techno-futuristic-death vicino a certe cose di Pestilence, Voivod e Nocturnus. È poi il turno dei Black Obsession e della loro "Now is too late" (che fin dalle prime note fa venire in mente gli Inflames e i Dark Tranquillity degli esordi), subito seguita da "Losing reality" degli Spellblast, una power metal track che qui appare un po' fuori contesto ma che in sé e per sé è abbastanza interessante. La quinta canzone è l'ottima "Stay me away" dei Jack Knife, (le sonorità proposte da questo gruppo non hanno nulla di scontato e possono essere descritte come un mix tra metalcore e alternative rock), mentre la seguente è "Life is..." dei Symbolic, che segna un ritorno a cose ben più ordinarie e consuete (rappresentate stavolta dallo swedish death). Con i Bloody Tears si passa a un sound molto "Pantera-oriented" e piuttosto datato, invece il brano dei Noisaim è tutto tranne che qualcosa di già sentito, visto che nasce da una strana mescolanza tra metalcore e elettronica. A differenza del suo predecessore "Golpe" degli Agabus è un esempio di metalcore "puro", estremamente grezzo e tirato; ad esso fanno seguito "Deathwish" dei Tao Menizoo (che propongono un death davvero poco esaltante) e "Eternal father" dei Corrosif (che mi hanno ricordato i Fear Factory...). La traccia numero dodici (quella dei Takpe) non convince granché: è apprezzabile il fatto che il gruppo abbia scelto di cantare in italiano, ma per ora non è riuscito a superare i problemi che la nostra lingua crea a chi sceglie di suonare musica particolarmente movimentata e pesante! Con i Timothy si passa invece ad un HC massiccio e grintosissimo: il loro "Zzz" è un pezzo lineare e abbastanza semplice ma anche molto efficace e incisivo. In chiusura troviamo "Space jungle" dei Cyborn (un bel brano che mescola elettronica, metal e alternative) e "Persecuted by my dream" degli Edenbeast (formazione dedita a un thrash "d'annata" che è in netto contrasto con la modernità della canzone descritta in precedenza). Nel complesso si può parlare di una raccolta abbastanza interessante (da notare che, nella maggior parete dei casi, le band incluse sono italiane), anche se avrete capito che di essa ho particolarmente apprezzato i pezzi più "coraggiosi" e meno legati alle sonorità del passato. Peccato però che non fossero numerosissimi...
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