Prima regola del death metaller: non prendersi troppo sul serio. Siamo qui per divertirci nell'attesa della fine.
Sembra proprio che a fronte di capacità incredibili, sia dal nome che dalla tamarrissima copertina (di Marco Hasmann), gli
Airlines of Terror conoscano bene questo credo e si adoperano per sollazzarci con nove pezzi di grandioso death metal imbastardito col thrash portando questo loro secondo lavoro ad un livello superiore. Fanculo a quel perfettino di
Maverik, evviva
Iceman e quel simpaticone di "mannaggialacappotta"
Goose.
Avendo in formazione gente che sa il fatto suo, come la sei corde terra-aria di
Demian Cristiani (anche dietro al microfono con porconi ad inseguimento), quella mitragliatrice di
Giuseppe Orlando (rinomato produttore ed ex-
Novembre) a cui si aggiungono l'abile chitarra tracciante di
Fabrizio Agabiti e le bombe di
Emanuele Calvelli, gli
Airlines of Terror abbandonano il grindcore degli inizi e virano su un sound ibrido tra il death metal svedese dei gloriosi
Soilwork degli esordi, i
Darkane di
Insanity, qualcosa di americano (ma non floridiano) tipo
Revocation, più una cospicua dose di thrash metal. A tutto questo aggiungono la loro personalità che gli permette di creare un sound abbastanza originale e certamente da godere. Quello che ne esce sono pezzi in cui i Nostri inseriscono assoli curatissimi, riff taglienti e chitarre perfettamente armonizzate quando serve, senza rinunciare ad un assalto veloce e micidiale. Le canzoni hanno grandi cambi di passo, break riuscitissimi e parti più melodiche disseminate qua e la in modo da fartele ricordare senza snaturarle, anzi, riascoltandole ancora non vedi l'ora che il brano cada su quel punto così ottimamente scritto ed arrangiato. Un disco su più livelli, composto da più strati complementari uniti da hooks sottocutanei in cui l'apice viene raggiunto su pezzi da 90 che si chiamano
U.F.O.=Tesla, Funeral Rites Made To Exceed The Speed Of Sound, The Sound of Hardcore Diplomacy e la
title track.
Come vedete, anche i titoli dei pezzi sono esilaranti ma ricordate che sulla musica non si scherza un ca...volo
Fossi in voi scruterei di frequente il cielo e mi preparerei ad un attacco, perché se vi fate cogliere di sorpresa dal loro bombardamento, siete finiti.
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