"Di progressive death non ne parlo da un po', il nome mi è totalmente sconosciuto e la copertina mi piace, proviamo questi
Bult!"
Questo è stato il mio ragionamento e siccome io li ho provati per voi, vi suggerisco di tirare dritto e magari ripassare da queste parti quando i tempi saranno più maturi, non per voi naturalmente ma per la musica di questo ensamble svedese.
Il gruppo nasce a Gothenburg e può contare su 15 anni di attivita sulle spalle e questo
Traitors è il loro terzo lavoro sulla lunga distanza. Non che sia un brutto disco o sia suonato male, anzi, il problema della band è che non sembra riuscire a mettere a fuoco un obiettivo nelle sue canzoni, provando diverse soluzioni, cambi di ritmo, stop and go, intermezzi senza trovare il bandolo della matassa. Nonostante la dicitura "prog alternative death"
Traitors non è un disco particolarmente difficile o sperimentale è semplicemente ricco di situazioni per variare i brani, senza che nessuna di queste sia esattamente brillante o serva a far decollare un pezzo. Niente potenza e feeling malevolo del death, nessuna composizione troppo articolata con assoli o cotrotempi che svettano, niente di espressamente alternative. Le canzoni scorrono, cambiano, mutano e non lasciano niente.
P.S. Il sito della band è una sola pagina e rimanda a FB, non ci sono tracce dei dischi precedenti, il sito della label non funziona. Questo, per una band che vuole farsi conoscere nel 2015, è assurdo.
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