Dopo un lungo periodo di pausa tornano gli Arcadia, band assente dalle scene dal 2001, anno di uscita di “Synth”, perfetto esempio di citazionismo fearfactoryano con gusto italico. Durante questo periodo la band ha avuto dei problemi, anche di line-up, ha fatto diverse esperienze, andando addirittura a suonare in America, ma la band gira ancora attorno al chitarrista Demetrio Scopelliti.
Il nuovo “Fracture Concrete” segna un passo avanti nel sound della band, il quale si discosta dal precedente clichè, pur non dimenticandolo, ed infatti sovente abbiamo degli inserti quadrati e potenti in cui le ritmiche cyber prendono il sopravvento, ma allo stesso tempo questi momenti non dimenticano la melodia, variegata e mai banale, e si fondono con un approccio più hardcore, soprattutto nelle vocals del singer Michele Nocentini.
Il sound è talvolta nervoso, con ritmiche instabili, schizoide nel suo voler alternare con chirurgica precisione parti melodiche ed altre incazzate, con sfaccettature multiple, che spesso acquisiscono dal crossover il suo lato più dinamico e sperimentale, ed ecco allora anche inserti elettronici e un riffing che scava come non mai.
Canzoni come “Prozac Generation”, “Deviated”, e “Zero And Less” mettono i mostra le doti della band, alla quale forse difetta solo un po’ di brutalità, la quale è mostrata appieno solo in “Sick Sick Sick”.
In definitiva un ottimo ritorno per gli Arcadia, anche se alcuni aspetti debbono essere smussati, soprattutto bisogna lavorare sulle vocals pulite, ma nel complesso parliamo di un disco davvero bello e valido.
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