Copertina 7

Info

Anno di uscita:2015
Durata:53 min.
Etichetta:Despotz Records

Tracklist

  1. ENTER THE MOUNTAINS
  2. CLOSER
  3. THIS IS TOMORROW
  4. MY SHADOW OUT OF TIME
  5. RE: OLD MONEY
  6. SISTER
  7. NAME RANK SERIAL KILLER
  8. MISKATONIC GRAFFITI
  9. SHE WAS THE ONE
  10. EXIT THE MOUNTAIN

Line up

  • Anders Ljung: vocals
  • Mats Rubarth: bass
  • Josephine Forsman: drums
  • Erik Almström: guitar
  • Ryan Roxie: guitar
  • Erik Stenemo: guitar

Voto medio utenti

Diciamo subito che prima di questo disco non conoscevo gli svedesi Casablanca e che a incuriosirmi, inducendomi alla disamina di “Miskatonic graffiti”, più che lo sfruttato concept basato sulla mitologia di Chuthulu che lo sostiene, è stata l’immagine complessiva utilizzata per descriverne i contenuti, ipotizzando un incontro tra “Ziggy Stardust e H. P. Lovecraft a Twin Peaks”.
Un’iperbole tanto fantasiosa e allettante quanto proficua, dacché l’albo si rivela alla prova dei fatti un piacevolissimo miscuglio di Alice Cooper, White Lion, Cheap Trick, Hanoi Rocks e Uriah Heep, piuttosto efficace, “fresco” (la devozione Beatles-iana arriva a lambire pure “roba” alla Noel Gallagher's High Flying Birds …), coinvolgente e istantaneo, nonostante la variegata e ambiziosa ispirazione sonora e concettuale.
Si parte egregiamente con “Enter the mountains”, dieci minuti abbondanti di atmosfere oscure ed evocative, tra Sabs e Bigelf, si continua con il singolo “Closer”, vibrante numero di hard-rock classico, al tempo stesso raffinato e grintoso e si approda con disinvoltura a una “This is tomorrow” che riesce a mescere scorie di Pink Floyd, Enuff Z’ Nuff e Mike Tramp senza rendere il risultato “indigesto” e disorganico.
Le pulsazioni e i bagliori progressivi di “My shadow out of time” continuano l’opera di soggiogamento, la stradaiola e notturna “RE: old money” farà venire qualche brividino ai fans dei Vain, e se la “radiofonica” “Sister” non impressiona particolarmente, meglio di lei fanno certamente la torrida e bluesy “Name rank serial killer”, una vaporosa title-track e la romantica “She was the one”, prima che “Exit the mountain”, riprendendo il clima e il tema del brano d’apertura, sigilli un lavoro di sicuro valore, capace di superare ogni eventuale remora (anche di tipo estetico … nelle foto promozionali la band, interpretando i vari protagonisti della bizzarra storia, finisce per sembrare un improbabile incrocio fra Raven e Turisas …) istigata da alcuni presupposti artistici, per certi versi, non esattamente “incoraggianti”.
Ascolto molto gradevole e consigliato.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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