Quella che i tedeschi
Weird Fate ci forniscono del Black Metal è una interpretazione multiforme e, sicuramente, moderna.
Il loro nuovo album,
"Cycle of Naught", seconda fatica del gruppo che per l'occasione ha cambiato metà della sua lineup, è, infatti, un caleidoscopio di sensazioni ed umori diversi, una sorta di calderone all'interno del quale troviamo liquidi momenti tendenti al post rock, spietate accelerazioni di matrice nordica, riffing debitore tanto dei
Behemoth quanto dei
Deathspell Omega di
"Paracletus", asettiche atmosfere dal taglio poco umano, improvvisi squarci più "melodici" e tanto altro ancora.
Sostanzialmente i
Weird Fate fanno di tutto per rendere l'ascolto del loro album difficile e tutt'altro che banale, bombardando l'ascoltare con uno spettro espressivo davvero vasto e ostico da capire, forse noioso, le melodie non fanno parte della musica dei tedeschi, certo complesso e bisognoso di diversi ascolti per essere, se non apprezzato, almeno capito.
I cinque brani di
"Cycle of Naught", che a parte la title track, superano abbondantemente i sette minuti, sfiancano l'ascoltatore ma denotano, al contempo, un grande impegno in fase di scrittura ed una più che discreta tecnica esecutiva che si riassume in tempi di batteria molto vari, uso frequentemente schizofrenico delle chitarre e continui cambiamenti di atmosfera...
Quindi, in conclusione, come è questo disco?
A me non è piaciuto particolarmente, ma non mi sento di bocciarlo perchè è evidente la sua qualità musicale e l'impegno che c'è dietro.
Dato che siamo nel 2015, non avrete difficoltà ad ascoltare il disco prima di, eventualmente, comprarlo, e quindi mi limito a dirvi che se cercate un Black Metal "diverso" dai canoni tradizionali, qui troverete probabilmente pane per i vostri denti.
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