Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2015
Durata:32 min.
Etichetta:Black Skull Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. MOTHER OF WAR
  2. BLOODCULT
  3. MÖRSER
  4. BEHEADED
  5. TANK BRIGADE
  6. SILENCER
  7. IRON FLESH
  8. PURIFY THE SPAWN
  9. ANOTHER PAIN

Line up

  • B. Grapp: guitar
  • M. Schulz: bass
  • P. Walter: drums
  • O. Halsschneider: vocals

Voto medio utenti

Secondo assalto per gli Atomwinter che continuano a tributare tutto il loro ammore per Bolt Thrower ed Asphyx non scostando di una virgola la propria proposta. Fortunatamente aggiungerei.
I quattro tedeschi hanno radici ben ancorate nel vecchio death metal, di quello bello marcio e mai troppo veloce, dove riff granitici e vocione gutturale guidano un carro armato pronto a sparare canzoni potenti come il piombo. E le munizioni si fanno ancora più pesanti quando i Nostri decidono di decelerare, elargendo palate di doom nelle loro canzoni, cosa che accade spesso ma senza che questi rallentamenti diventino troppo ossessivi spezzando l'ascolto. Anche le porzioni più lente sono infatti ben realizzate e nascondono spesso un "tupa tupa" dietro l'angolo, pronto a ridare una sferzata di energia. Tutto passa attraverso una produzione sporca, sgarbata e riverberata il giusto, che fa sferragliare a dovere gli strumenti. Solo la cassa della batteria ha un suono che non mi convince, ma è un dettaglio. Dicevo poco fa del "vocione". Beh, il nuovo entrato O. Holzschneider è veramente un portento, vomita urla ricche di odio, profonde, piene, variando quanto basta per essere sempre credibile, piazzandoci anche gli stereotipati "UH!" e "WRAH!" nei punti giusti. Una prestazione davvero maiuscola. Evito di parlare dei singoli brani, sono tutti di buona fattura e rispettano perfettamente le regole non scritte di questa musica, trasudano passione e sono davvero convincenti. A volte il sentore di plagio è abbastanza forte ma gli Atomwinter propongono un genere in cui è già stato detto tutto, lo suonano solo per tributarlo e per loro piacere personale. Piacere che è assolutamente anche nostro (mio di sicuro) e che porta la band ad affiancarsi ad altri act di nuove leve terribilmente convincenti che ci fanno ri-tuffare in un periodo che, purtroppo, non c'è più.

Se quei nomi citati all'inizio scaturiscono emozioni che fanno parte della vostra storia personale, rendete queste sensazioni vive, ancora una volta, attraverso band piene di passione come gli Atomwinter.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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