È dannatamente difficile tenere le emozioni fuori da queste righe. Proverò a buttar giù qualcosa cercando di rimanere imparziale, nonostante ascolti quasi ogni settimana uno dei tre dischi dei
Satan. Sì, adoro anche
Suspended Sentence che vede al microfono
Michael Jackson al posto di
Brian Ross. No, non pensateci neppure, non è quel diversamente bianco di
Michele Gecsoni.
Se non altro, con il nuovo
Atom by Atom avrò un altro album da far girare con piacere, e a lungo. Certo è meglio non pensare cosa avrebbe potuto realizzare la band di Newcaste (come i
Tygers of Pan Tang ed i
Venom, tanto per dire. Che gli danno da mangiare da quelle parti a 'sti ragazzi?) se solo non fosse rimasta in silenzio per 26 anni.
Bando alle ciance, dobbiamo godere di quello che abbiamo e gioire per il loro ritorno sulle scene. Ritorno che li ha visti protagonisti nel 2013 con
Life Sentence, strepitoso disco di classic metal che ripescava le sonorità del primo album della band (il mitico
Curt in The Act) e che è andato ad inserirsi immediatamente nella mia top ten di quell'anno.
Il nuovo
Atom By Atom non ha l'effetto sorpresa generato dal precedente lavoro in studio ma può contare su solidi brani che ripropongono in tutto e per tutto la scuola più ruvida e tagliente della NWOBHM. Oltre a canzoni sanguigne e grintose come l'arrembante opener
Farewell Evolution, la classica e rocciosa
Fallen Saviour, l'ottima
The Devil's Infantry dotata di uno splendido riffing (la migliore per il sottosctritto) e l'epica e cantereccia
My Own God, ci sono, va detto, composizioni leggermente sotto tono. Ad esempio
Ruination scorre ma non stupisce, la
title track e
In Contempt ricalcano molte soluzioni già sentite senza nessuno scossone. Nulla di grave, intendiamoci, il livello è sempre alto. Oltre a quanto detto ci sono poi piccoli esperimenti, a volte azzeccati, altre meno che portano un po' di varietà. Parlo di
Ahriman traccia che dopo il bellissimo riffing iniziale si fa più macchinosa, con un ritornello a più voci non proprio riuscitissimo ma comunque apprezzabile nel complesso. Come molto bella, e tutt'altro che immediata, è la conclusiva
The Fall of Persephone. In 6,50 minuti di canzone ci sono arpeggi soft con un crescendo melodico, chitarre doppiate, momenti evocativi, alcuni cori e rimandi ai
Queen (!), prima che il riffing cambi e si faccia più cattiva. Per contro, la meno riuscita è sicuramente
Bound in Enmity, brano abbastanza lento che già dall'inizio non impressiona, ospita poi alcune accelerazioni ma senza colpire mai il bersaglio.
Chi non ha gradito il taglio sonoro dato da
Dario Mollo a
Life Sentence si metta l'animo in pace, è di nuovo il produttore italiano che siede dietro la consolle del mixer. Per fortuna dico io, visto che è riuscito a caratterizzare al meglio la proposta dei
Satan, facendone scaturire la vera essenza ed evitando di pompare le manette dei bassi e della batteria. Sì, perché viste le ritmiche serrate ed il riffing affilato, una cura steroidea dei suoni porterebbe la band di Newcastle verso lidi quasi thrash.
Altre info veloci. L'artwork è stato curato anche stavolta da
Eliran Kantor che ha realizzato un altro bel lavoro. Il disco vede la partecipazione come guest di
Kevin Heybourne degli
Angel Witch, non si sa in che modo e non si capisce bene in quale pezzo, ma dovrebbe esserci.
Concludendo,
Atom by Atom è un disco che ha il dna
Satan marchiato a fuoco ed alterna brani che sprizzano classe pura ad altri più ordinari ed altri ancora meno consueti ma, a volte, sorprendenti. Un acquisto obbligatorio per gli amanti del classic metal.
p.s. Già recensire dischi è diverso rispetto ed anni fa, ovvero non ci sono più CD fisici ed il tempo a disposizione è sempre minore, se poi non vengono rilasciati nemmeno gli mp3 ma un semplice streaming, tutto diventa più complesso. Vero
Listenable? Non tutta la gente, per quanto possa essere incredibile, vive davanti al pc. Per quanto mi riguarda, un disco me lo godo ancora svaccato in poltrona davanti allo stereo, oppure in auto a volumi proibitivi. Seduto di fronte ad un monitor posso avere un'idea generale, posso togliermi un curiosità, non certo provare piacere. Di conseguenza l'impatto è molto differente.