Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:50 min.
Etichetta:Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. ARE YOU SHINING?
  2. YOU'RE JUST WHAT YOU'RE FIGHTING FOR
  3. MY DARKEST SHADOW
  4. VIOLET SONG
  5. DIRTY PARADISE
  6. FEAR KILLING ANTHEM
  7. JACKHAMMER
  8. AMY AND ME
  9. YOU CANNOT HURT ME
  10. I'LL SNATCH YOUR TONGUE
  11. I'M TOO OLD
  12. IDEA4

Line up

  • Remo Ferrari: vocals, bass
  • Dave Pola: guitars
  • Luca Ferraresi: drums
  • Alex De Rosso: lead guitar on "You're Just What You're Fighting For"
  • Luca Princiotta: lead guitar on "Snatch Your Tongue"

Voto medio utenti

A volte l’istinto è più forte di ogni valutazione razionale … prendiamo ad esempio il caso di questi Bullring … ancor prima di ascoltare una sola nota del loro albo di debutto, “sentivo” che tra quei solchi avrei trovato un crogiolo sonico capace di attrarre e soddisfare il mio spossato e tuttavia sempre all’erta apparato cardio-uditivo.
Alla prova dei fatti, “Break down the gate” non si limita a compiacere la parte più impulsiva della mia indole da rockofilo e supera addirittura le aspettative, offrendo all’astante una miscela di hard n’ heavy piuttosto peculiare, adrenalinica e intensa, in grado di mantenere alta la tensione espressiva dal primo all’ultimo istante.
Formato da musicisti molto preparati ed esperti (i loro curricula snocciolano importanti e prestigiose collaborazioni e la militanza nei Big Ones, nota tribute-band degli Aerosmith), il power-trio italico dimostra che si può sfuggire alla banalità pur attingendo da Van Halen, Skid Row, Mr. Big, Pride & Glory e Black Stone Cherry, e che la padronanza di una notevole tecnica strumentale può ancora essere funzionale alla realizzazione di belle canzoni.
Una “ricerca” sonora attuata con leggerezza e disinvoltura, capace di combinare rabbia, orecchiabilità e divertimento, in un clima dove il rispetto per la “tradizione” riesce a non perdere d’efficacia e vitalità, grazie a un salutare pizzico d’imprevedibilità.
Cinquanta minuti di musica da cui la noia è assolutamente bandita, insomma, inaugurati dal punk n’ roll folgorante e istantaneo “Are you shining?” (nel refrain qualcosa dei Foo Fighters) e poi proseguiti da una più articolata e umorale “You're just what you're fightingf for”, un eloquente prototipo del cangiante approccio alla materia dei Bullring.
My darkest shadow” evoca con temperamento le fosche effigi di Black Label Society e Alice In Chains, “Violet song” è un’autentica gemma di malinconica ispirazione grunge, e se “Dirty paradise” blandisce i sensi con vigoria, estro e spiccato gusto melodico nelle armonie vocali, l’urgenza di “Fear killing anthem” finisce per ricordare certe cose dei Metallica.
A dare avvio alla seconda metà del programma ci pensa “Jackhammer”, davvero encomiabile per come abbina un groove denso e greve con sprazzi southern e vapori psichedelici, mentre con “Amy and me” ritornano in auge inquietudine e catarsi, subito accantonate dalla fisicità (un po’ manieristica, invero) di “You cannot hurt me” e dalla contagiosa spigliatezza Aerosmith / Van-Halen-iana di “I'll snatch your tongue” e “I'm too old”.
Idea4”, granitica e smaniosa, è l’ultimo atto di un disco assai godibile e interessante, curato anche nella sua accattivante veste grafica (appannaggio, come di consueto nelle produzioni griffate Burning Minds Music Group, dalla valente Aeglos Art) e che consente di inserire quello dei Bullring tra i nomi dei gruppi “emergenti” dotati di personalità, in un elenco che, ahimè, non si segnala certo per abbondanza e sovraffollamento.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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