Avevo conosciuto gli
Anomalie in occasione del debut
"Between the Light" dello scorso anno, un buonissimo album di quello che potremmo definire emotional black metal.
Ad un anno di distanza,
Marrok, membro unico del progetto, torna sul mercato discografico con il nuovo
"Refugium", rilasciato come il precedente dalla
Art of Propaganda e torna con un lavoro che, a mio avviso, definisce meglio la sua proposta smussando i difetti degli esordi e offrendoci una proposta più personale.
La miscela che troviamo nella musica degli
Anomalie è quella di una commistione tra post-black metal, depressive rock e venature di shoegaze per un risultato che, volendo azzardare un paragone, sarebbe quello che si otterrebbe unendo le suggestione dei Katatonia più intimisti con la ruvidità degli Agrypnie più aggressivi senza tralasciare gli insegnamenti del fondamentale "Souvenirs d'un autre monde" degli Alcest, il tutto all'insegna di una proposta molto emozionale e, certamente, molto sentita dal suo autore.
"Refugium" è un album che sfrutta idee già praticate da altri musicisti, ma, al netto di questa piccola pecca, ci offre comunque musica di buon livello sia quando le note indugiano in momenti atmosferici e sognanti, sia quando
Marrok da libero sfogo alla parte più selvaggia del suo suono scrivendo partiture di puro black metal questa volta, a differenza del debut, meglio integrate con il resto delle componenti del suono del Nostro.
Per quanto detto sino ad ora, è evidente che questo non è un album destinato ai "duri e puri", ma troverà il suo bacino di utenza tra gli amanti dei gruppi citati in precedenza e, più in generale, tra tutti coloro che amano la buona musica.
Tutto questo perchè, qualora non fosse chiaro,
"Refugium" è esempio di buona musica: musica, cioè, che unisce melodia (sofferta), aggressività (sia strumentale che vocale), arrangiamenti di qualità e ottime capacità compositive in una manciata di brani che, pur non essendo capolavori, si lasciano ascoltare con piacere e gusto.... cosa, di questi tempi, tutt'altro che scontata.
Vi invito, quindi, ad ascoltare
"Refugium", a scoprirne i pregi e, perchè no, i difetti (io, ad esempio, avrei usato una maggiore varietà in ambito vocale), per tributare il giusto riconoscimento ad un musicista giovane e di talento che, lo spero, saprà regalarci ancora molte soddisfazioni in futuro.
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