Copertina 5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2015
Durata:26 min.
Etichetta:Independent

Tracklist

  1. THE SHADOWS OF KADATH
  2. THAUMIEL
  3. VENA CAVA
  4. BREATHE DEEP... ASPHYXIATION OF THE HUMAN CONDITION
  5. ADORATION/VEXATION

Line up

  • Jos-Sothoth: bass
  • Proph: drums, chimes, electronics
  • G/: guitars
  • Pestis: vocals

Voto medio utenti

Aderire a culti satanici di matrice ritualistica nella modernissima e tentacolare Grande Mela potrà sembrare bislacco (anche se Roman Polansky, col suo immortale film Rosemary’s Baby, testimonia il contrario); parimenti, alcuni troveranno demodé un live show in piena Manhattan colmo di cerimoniali, invocazioni, liturgie e preghiere dedicate al buon Belzebù. D’altra parte, parliamo di un contesto sociale talmente variopinto e cosmopolita da garantire spazio per tutti, no?

Quindi eccomi, dopo una prima -poco lusinghiera- recensione risalente al 2013, a trattare di nuovo della band newyorkese in occasione di "Further Down the Tunnel".
Discutiamo di un EP composto da cinque tracce, cui è demandato l’arduo compito di attestare una maturazione rispetto ai tentennanti esordi. Esordi a mio avviso troppo confusionari in termini di direzione artistica, tra abbozzi di musica rituale, black metal primigenio e inflessioni doomeggianti.
Un coagulo sonoro, questo, con potenziali spunti d’interesse, eppure sino ad oggi poco appetibile a causa dell’acerbezza (che vocabolo orrendo!) del songwriting.

Sino ad oggi… oggi compreso.
Spiace, ma nonostante la buona volontà non riesco proprio a digerire la proposta dei Teloch Vovin: la ritengo ancora troppo involuta a livello strutturale e poco coinvolgente sotto il profilo emotivo.
Passino pure il riffing basilare, la perizia esecutiva rivedibile e la produzione sozza (ad ogni modo, tanto perché lo sappiate, ci si assesta su livelli di un demo di metà anni ’90), ma il pressapochismo compositivo e la mancanza di un filo conduttore che leghi i brani costituiscono difetti troppo macroscopici per poter ambire a una pur risicata sufficienza.

Così, dopo un’intro ripetitiva, tirata troppo per le lunghe e meno minacciosa di quanto avrebbe voluto, tocca alla doppietta "Thaumiel" e "Vena Cava" dimostrare i grossi limiti della band, alle prese con un raw black/death metal caotico e per nulla ispirato.
Finora si salva solo la prova dietro al microfono del singer Pestis, dotato di uno screaming acido e abbastanza ficcante.

Con la successiva "Breathe Deep… Asphyxiation of the Human", poi, scendiamo nell’abisso, ma non quello infernale che intendevano i Teloch Vovin: insulsa strumentale semi-ambient, con una traccia di pianoforte scevra da qualsivoglia spunto d’interesse ripetuta per oltre cinque minuti.
Se poi quella sequenza di note, nelle giuste condizioni, evoca il Maligno, trucida gli angeli e rovescia l’ordine ecclesiale non lo so, ma ascoltata così, nel mio studiolo, sortisce l’unico effetto di suscitare sonnolenza.

Si chiude con "Adoration/Vexation", con ogni probabilità episodio più positivo del lotto, in virtù di trame chitarristiche di scuola norvegese dal vago retrogusto epicheggiante. Basta non vi aspettiate la nuova "Mother North", senza contare che cala sulla lunga distanza e che i coretti ad inizio brano c’entrano quanto La Liceale nella Classe dei Ripetenti, con Lino Banfi e Gloria Guida, in una colta rassegna di film d’essai.

In tutta franchezza, non vedo come "Further Down the Tunnel" possa trovar spazio o legittimazione nel mercato discografico odierno. Invito comunque i Nostri a perseverare nei loro concerti/messe nere in giro per New York, nella lodevole (seppur vana, trattandosi di personaggio di fantasia) opera di glorificazione di Nostro Signore Lucifero e nella ricerca di una formula musicale finalmente efficace.
Nel frattempo: bocciati.

Mi auguro solo che, a fronte di questa ennesima stroncatura, non mi venga lanciata una maledizione come all’attore rivale di Guy Woodhouse nel già citato Rosemary’s Baby: mi sono operato agli occhi solo pochi anni fa…
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 18 ott 2015 alle 00:48

Ahahah maledetto, questo è un complotto bello e buono! Fortuna che almeno il disco durava poco... :D

Inserito il 17 ott 2015 alle 18:56

cafo, questa tua rece mi rincuora. vuol dire che non mi sono rincitrullito del tutto, visto che hai scritto, mille volte meglio di quanto avrei potuto fare io, esattamente quello che ho pensato dopo averlo ascoltato (da qui la decisione di passarlo a te per la recensione, ahaha).

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