Gli
Hands Of Time sono un trio di Orvieto nato nel 2009 e forgiato sulla strada.
Quella strada percorsa per chilometri e chilometri in giro per l'Italia e per l'Europa sino all'El Dorado americano, per portare a sempre più persone possibile un hard rock tutto sudore ed attitudine fortemente radicato negli anni Ottanta.
Evoluzione, però, è una parola che da queste parti va alla grande, ed ecco quindi che, con il loro terzo lavoro, gli Hands Of Time decidono di cambiare decisamente registro puntando su un sound che, se da un lato continua a strizzare l'occhio al classico rock, dall'altro insegue un alternative più moderno e, perchè no? Più ruffiano.
Occhio, perchè questo non vuol dire svendersi alla massa, perchè lo spirito stradaiolo di questo power trio forgiato sul Sunset Strip continua a rimanere ben presente, solamente il gruppo con questo lavoro pare voler osare di più anche azzardando soluzioni sonore a primo ascolto anche coraggiose, figlie di uno spirito internazionale che va a permeare ogni composizione degli H.O.T.
Soluzioni spiazzanti, come gli echi elettronici che fanno capolino in "
Mud Fight" o gli echi dance di "
War God", che ben si sposano però in un contesto a modo suo folle nel quale fanno bella mostra di sè brani accattivanti e ben costruiti come la groovy "
The Dark Ride" o la suadente "
Life is A Song", ben costruita sulla voce graffiante del cantante/chitarrista Leo Fiorini.
Ad arricchire il tutto, una produzione decisamente efficace come quella curata da Andrea Mescolini per la Bonsai Studio Produzioni, capace di far splendere ogni brano donandogli un taglio sempre accattivante.
Un disco coraggioso da parte di una band che non ha avuto paura di sperimentare e di osare, e che oggi può meritatamente raccogliere i giusti applausi.
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