Quarto capitolo in studio per i
Voodoo Circle di
Alex Beyrodt (Silent Force, Sinner, Primal Fear), che anche questa volta non falliscono, regalandoci un disco di ottimo livello, saldamente attaccato alle radici hard rock più pure, senza disdegnare qualche strizzata d’occhio all’heavy ma nemmeno all’AOR. Da notare l’ingresso recente nella band di
Alessandro Del Vecchio e
Francesco Jovino (chi non li conosce invece di ascoltare hard rock si merita solo di andare al concerto di Gigi d’Alessio), che oltre a un po’ di italianità a mio parere hanno aggiunto anche un certo gusto melodico in più, il che sicuramente non guasta.
Il disco si articola su 11 brani, essenziale, senza filler, prodotto alla grande e, brano dopo brano, pur presentando tutti i cliché del genere, evita di scadere nella banalità grazie ad un songwriting di livello largamente superiore alla media. La voce di
David Readman è semplicemente perfetta per il genere, il riffing è prepotente ed efficace, gli arrangiamenti sono di gran classe, le soluzioni melodiche per lo più da applausi.
Impossibile indicarvi quali brani ascoltare, perché pur presentando un fil rouge ben visibile, ogni canzone rappresenta qualcosa di diverso: si va dall’hard rock più roccioso al mid tempo pomposo, dal brano AOR alle sfumature seventies, dalle ballad più mielose ai lenti raffinati. Davvero una varietà impressionante e largamente apprezzabile.
Forse un piccolo passo indietro rispetto all’album precedente, a mio parere più “fresco”, ma senza dubbio una conferma di quanto di buono detto sulla band in passato. Una delle realtà più gradevoli del panorama hard rock moderno, acquisto consigliato.
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