Celo..
Celo..
Celo..
Celo..
Man..ah no, celo.Avete presente quando da piccoli facevate l’album delle figu? Dai su, l’avete fatto tutti e tutti avete passato pomeriggi con gli amici a spulciare mazzetti di carte doppie-triple-quadruple per cercare il vostro campione mancante, finendo il più delle volte a bestemmiare in aramaico perché li avevate già tutti.
Ecco, ascoltare “
To Those Left Behind”, quinto album dell’ormai ricca discografia degli americani Blessthefall (rigorosamentetuttoattaccato), è stato un po’ come sfogliare un mazzo di figurine e non trovarne neanche una nuova. Tutto degli americani suona e sa di già sentito, dal look ai titoli delle canzoni, dalla musica alle voci. Metalcore profondamente influenzato dallo scream-hardcore delle origini, voce scream/growl (meh) nelle strofe e ritornello in clean (meh²), un approccio molto “giovanile” e..la noia avanza.
Idee originali poche e non ben variegate a idee stra-usate e riciclate..si ok, ma se il risultato è buono, chissenefrega no? Ecco, il problema è che qui il risultato non è sempre e comunque di alto livello.
Ci sono degli episodi interessanti, quali “
Up In Flames” o la conclusiva “
Departures”, ma i Blessthefall non danno mai l’impressione di ingranare la marcia giusta e di mantenerla per più di una canzone di fila. Paradossalmente per un gruppo metalcore, i brani migliori sono quelli meno pestati, quali la già citata “Departures” o “
Dead Air”, dove la voce in clean di
Beau Bokan prende il comando delle operazioni e i toni si smorzano, virando verso atmosfere più “pop”.
E’ un periodo in cui sto ascoltando e recensendo tanti album djent/core (l’ormai soprannominato Gandy Metal) e sto avendo la fortuna di trovarne parecchi di eccellente fattura. “
To Those Left Behind” dei
Blessthefall non è, ahiloro, facente parte di questo gruppo e il paragone così diretto con questi altri album non fa che affossare ancora di più il mio giudizio verso un disco che altrimenti sarebbe poco meno che sufficiente. In questo caso i "those left behind" del titolo sembrano proprio i 5 dell'Arizona.
Quoth the Raven, Nevermore..
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