Sinceramente a volte faccio un po' fatica a capire il perchè di certi dischi... d'accordo, il rock è una grande famiglia dove c'è posto per tutti, e non è poi il caso di fare troppo gli schizzinosi, ma quando ti capitano tra le mani questi Swirl 360, anche una persona di ampie vedute come il sottoscritto si trova per forza a domandarsi se questo non sia la web page di Mtv international piuttosto che Eutk.net! Già, perchè "California Blur", secondo album di questi rockers (?!) americani appare sin dalla copertina un prodotto di quel tipo: i volti di quattro bellocci tipo Blue in bella vista su uno sfondo a cartolina rappresentante alcune delizie paesaggistiche della East Coast. Effettivamente già così c'è da restarci secchi, ma il meglio, purtroppo, deve ancora venire! Una volta inserito il cd nel lettore, quello che raggiunge le orecchie dell'ascoltatore è pop rock dei più stereotipati, una sorta di ibrido tra Avril Lavigne, The calling e Good Charlotte, vale a dire un compendio di tutto quanto può far felice il teenager che voglia sentirsi rockettaro senza scandalizzare troppo i genitori...
Non fraintendetemi: agli amanti di queste sonorità "California Blur" può anche piacere, dopo tutto si tratta di un prodotto onesto, suonato con passione e abbastanza divertente, anche se il songwriting è mediocre, e la noia subentra già dopo i primi tre pezzi. Con tutto il proliferare di bands di questo tipo sul mercato musicale, dubito che questi ragazzi possano avere qualche chance di emergere, anche perchè, rispetto ai nomi sopracitati, gli Swirl 360 sono decisamente ad un livello inferiore, e nell'arco dei 13 brani che compongono il disco, non riescono ad infilarne nemmeno uno che abbia le potenzialità per scalare le classifiche.
Che dire, ognuno spenda i propri soldi come meglio creda, poi non dite che non vi avevo avvisato...
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