Copertina 6

Info

Anno di uscita:2005
Durata:38 min.
Etichetta:Hurry Up
Distribuzione:Ammonia

Tracklist

  1. DECORSO LENTO (SLOW RECOVERY)
  2. DOV’È FINITO IL CORAGGIO (WHERE’S THE COURAGE GONE?)
  3. NON CI SONO PIÙ (NOT THERE ANYMORE)
  4. PROIEZIONE RICORRENTE - DI UNO SQUARCIO DI POSSIBILE FUTURO (RECURRING PROJECTION - OF A POSSIBILE FUTURE MOMENT)
  5. NIENTE DA CANTARE (NOTHING TO SING)
  6. UN’ALTRA VOLTA UNO SBAGLIO (AGAIN A MISTAKE)
  7. CAPOLINEA (LAST STOP)
  8. FINO ALLA PROSSIMA VOLTA (UNTIL THE NEXT TIME)
  9. SOLO PER ME (JUST FOR ME)
  10. NIENTE DI NUOVO (NOTHING NEW)
  11. INDELEBILE (INDELIBLE)
  12. "SWINGIN’ LONDON #2"
  13. IL DOLORE DELL’ATTESA (THE PAIN OF WAITING)

Line up

  • Mayo: vocals
  • Dario: guitars
  • Diste: bass
  • Paolino: drums

Voto medio utenti

La Crisi nasce dalle ceneri dei Sottopressione, band hardcore attiva negli anni ’90. Il nuovo progetto della band milanese è una sorta di tributo alla vecchia scuola dell’hardcore, cui i quattro ragazzi sono fedeli, anche e soprattutto come stile di vita.
Le tredici tracce di questo omonimo debutto trasudano rabbia, velocità e incazzatura feroce, con i testi in italiano, i quali però nel booklet sono riportati anche in inglese. La band stessa dice di rifarsi alle vecchie leggende quali Minor Threat, Bad Brain e Sick Of It All. Pezzi come “Niente da cantare”, “Capolinea” o “Indelebile” rappresentano una vorticosa discesa nella filosofia di vita della band.
E come ogni buon act hardcore che si rispetti, la musica passa in secondo piano rispetto ai testi, nel senso che assicurata la ferocia esecutiva, quello che più viene in rilievo è il messaggio della band, carico sì di rabbia, ma anche di sarcasmo e cinismo.
Significativa è poi la ghost track, rappresentata dalla cover di Vasco Rossi “Portatemi Dio”, il che la dice lunga sulle intenzioni della band, così come l’artwork con il fumetto di un tizio che tiene un fucile puntato nella sua bocca e sta per farla finita.
Questo disco è certamente valido nel suo genere e chi ama l’hardcore troverà certamente pane per i suoi denti, pur con la premessa, ovvia, che qui non c’è nulla di nuovo sotto il sole.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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