Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:48 min.
Etichetta:Finisterian Dead End

Tracklist

  1. GHOST IN THE SHELL
  2. ALLEGIANCE
  3. DISCOVERY
  4. DOOM
  5. THE SHINING
  6. CHILDREN OF THE NIGHT
  7. THE PASSENGER
  8. PROMISED LAND
  9. ODYSSEY

Line up

  • Julien Prat: all instruments, vocals (harsh)
  • Thomas Saudray: vocals, keyboards (additional)
  • Yannick Dilly: vocals (clean)

Voto medio utenti

La musica degli Ixion pur essendo fondamentalmente gothic/doom è molto influenzata dall’elettronica e dalle sonorità ambient che giocano un ruolo rilevante nelle composizioni della band. Le tracce sono cantate sia in voce aspra con un growl molto lento da Thomas Saudray e sia in voce pulita da Yannick Dilly.
La musica è eseguita con perizia su tutti gli strumenti utilizzati e il disco è molto impreziosito dal lavoro delle tastiere e dai suoni sintetizzati che ci trasportano, in un viaggio tra il sogno e la realtà, nello spazio dove la vastità e vacuità del cosmo viene riempita dall’etereo suono del gothic/doom degli Ixion. Questa sensazione che si ha ascoltando il disco è magistralmente illustrata dai bellissimi disegni creati per l’artwork del disco dall’artista Pierre Roussel.
La presenza di notevoli parti di tastiera potrebbe dare fastidio a chi ama il doom più classico e ortodosso, però posso assicurarvi che le partiture e gli arrangiamenti sono veramente belli e per chi ama anche la musica elettronica non può non apprezzare lo sforzo compositivo compiuto in tal senso dagli Ixion.
In alcune tracce la voce pulita prevale sulle parti in harsh vocal e la musica si fa più dolce. Però devo dire che queste parti, tranne in alcuni sporadici casi, sono le più deboli da un punto di vista più prettamente musicale, come accade, ad esempio, in “The Passenger”, “Promised Land” e in alcuni casi sono addirittura noiose come in “Odyssey”. Diverso sarebbe stato il caso se a cantare queste parti fosse stato, ad esempio, Neige degli Alcest, per citare un loro connazionale.
Tra le tracce più belle sicuramente vanno citate: l’opener “Ghost in the Shell”, bellissimo pezzo tra gothic e doom con atmosfere sognanti tracciate dalle chitarre e dalle tastiere; “Allegiance”, uno dei brani con più variazioni di tempo e umore che unisce suoni moderni a musica collaudata e tipica del genere; “Discovery”, un brano dolce, lento e cadenzato dove tastiere e musica doom creano un connubio maestoso; “Children of the Night” un pezzo molto melodico con suoni elettronici raffinati e veramente azzeccati che uniti ad una voce, profonda ed eterea in alcune parti e pulita in altre, descrivono perfettamente il concept del brano.
Recensione a cura di Enrico Mazziotta

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