Copertina 8

Info

Anno di uscita:2014
Durata:52 min.
Etichetta:Knife Fight Media

Tracklist

  1. NEW CITY RISING
  2. FLIP SIDE OF THINGS
  3. FROM EMPTY PLACES
  4. LA BATALLA EN LA NIEBLA
  5. MISWIRED
  6. A WEIGHT OF THE WORLD
  7. SPIDERS WEB
  8. WELCOME HOME
  9. THE GREAT ESCAPE
  10. THE ASCENSION

Line up

  • Michael Pinnella: piano, keyboards, bass & drum programming

Voto medio utenti

Di tastieristi che tentano la carriera solista mettendo momentaneamente in secondo piano la band madre è pieno il mondo: i vari Jordan Rudess, Jens Johansson, Richard Andersson, Vitalij Kuprij sentono più o meno regolarmente il bisogno di una "boccata d'ossigeno" per dar sfogo alla propria creatività in maniera totalmente libera e autonoma. Ecco allora che si circondano di amici di vecchia data, "guest star" di tutto rispetto ed etichette discografiche di nicchia pronte anche a investire in progetti mediocri pur di avere "il nome" nel proprio catalogo. Non è questo il caso di Michael Pinnella, tastierista dei Symphony X giunto alla seconda fatica discografica dopo undici anni da "Enter By The Twelfth Gate" che, oltre a suonare e a comporre tutto in prima persona con l'aiuto di tanta tecnologia (basso e batteria, ad esempio, provengono sempre dalle tastiere/computer dell'americano), di fatto si auto-produce con il supporto della Knife Fight Media e rende disponibile il lavoro qui recensito solo attraverso il download digitale. Molto più strutturato rispetto all'esordio, "Ascension" è un signor disco di musica strumentale "keyboard-oriented", sicuramente tecnico ma molto più accessibile e melodico rispetto agli album dei sopraccitati colleghi del compositore. C'è più spazio per l'elettronica ("Spiders Web"), meno per la musica classica (anche se le influenze sono ben riconoscibili in tracce come "Welcome Home" o "The Great Escape") e abbondano le emulazioni di chitarra ("A Weight Of The World"). Non mancano poi i richiami ai Symphony X (stupirebbe il contrario), come nel caso di "From Empty Places" e "Miswired". Mi sembrano fuori luogo alcuni (sporadici) interventi vocali dello stesso Pinnella sparsi qua e là ogni tanto (come ad esempio nella già citata "Spiders Web") così come, ahimè, mal digerisco i finali in fade-out (mi sanno di "non so come chiudere, facciamo una bella dissolvenza vah"). Detto questo l'album nel complesso è davvero piacevole e "cazzuto", alla faccia di altre uscite decisamente più blasonate. Chi ha paura di dover ascoltare "tante note" si tranquillizzi subito: sono tante, ma non tantissime, promesso. Chi invece cerca "tantissime note", mi spiace, ma questo disco e questo tastierista non fanno per voi.
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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