Di tastieristi che tentano la carriera solista mettendo momentaneamente in secondo piano la band madre è pieno il mondo: i vari Jordan Rudess, Jens Johansson, Richard Andersson, Vitalij Kuprij sentono più o meno regolarmente il bisogno di una "boccata d'ossigeno" per dar sfogo alla propria creatività in maniera totalmente libera e autonoma. Ecco allora che si circondano di amici di vecchia data, "guest star" di tutto rispetto ed etichette discografiche di nicchia pronte anche a investire in progetti mediocri pur di avere "il nome" nel proprio catalogo. Non è questo il caso di
Michael Pinnella, tastierista dei Symphony X giunto alla seconda fatica discografica dopo undici anni da
"Enter By The Twelfth Gate" che, oltre a suonare e a comporre tutto in prima persona con l'aiuto di tanta tecnologia (basso e batteria, ad esempio, provengono sempre dalle tastiere/computer dell'americano), di fatto si auto-produce con il supporto della
Knife Fight Media e rende disponibile il lavoro qui recensito solo attraverso il download digitale. Molto più strutturato rispetto all'esordio,
"Ascension" è un signor disco di musica strumentale "keyboard-oriented", sicuramente tecnico ma molto più accessibile e melodico rispetto agli album dei sopraccitati colleghi del compositore. C'è più spazio per l'elettronica (
"Spiders Web"), meno per la musica classica (anche se le influenze sono ben riconoscibili in tracce come
"Welcome Home" o
"The Great Escape") e abbondano le emulazioni di chitarra (
"A Weight Of The World"). Non mancano poi i richiami ai Symphony X (stupirebbe il contrario), come nel caso di
"From Empty Places" e
"Miswired". Mi sembrano fuori luogo alcuni (sporadici) interventi vocali dello stesso
Pinnella sparsi qua e là ogni tanto (come ad esempio nella già citata
"Spiders Web") così come, ahimè, mal digerisco i finali in fade-out (mi sanno di "non so come chiudere, facciamo una bella dissolvenza vah"). Detto questo l'album nel complesso è davvero piacevole e "cazzuto", alla faccia di altre uscite decisamente più blasonate. Chi ha paura di dover ascoltare "tante note" si tranquillizzi subito: sono tante, ma non tantissime, promesso. Chi invece cerca "tantissime note", mi spiace, ma questo disco e questo tastierista non fanno per voi.
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