Secondo album per gli australiani
Horizons Edge, six-piece (peraltro rinnovato per tre sesti proprio prima di questo album) capitanato dalla singer
Kat Sproule e dedito al più banale power metal che possa venirvi in mente. Sì, stiamo parlando di un gruppo che veramente non ha nulla di originale. Le canzoni di questo "
Heavenly Realms" (banalità a iosa pure nel titolo e nella copertina, ma fin lì ci poteva ancora stare...) sono tutte uguali, ma uguali in maniera incredibile: riffone speed, doppia cassa, strofa (tra l'altro che voce BRUTTA ha lei, sembra un uomo che canta in falsetto male, è intonata per carità, ma nasale e senza il minimo spessore), ritornello, solo a cento all'ora, secondo ritornello, eventuale solo keyboard, coda finale. Copiate e incollate per otto brani, sette se contate che l'ultima è una cover dei Queens of the Stone Age sulla quale sorvolo per dignità, ed eccovi servito questo bel dischetto.
Spendere soldi così a me sembra davvero esecrabile, ma ognuno risponde della sua tasca, per carità: il suono del cd è onesto e la produzione è standard, non stiamo parlando di una band di cani, come potete constatare qui sotto. E' il contenuto ad essere deludente, derivativo e poco originale. Stratovarius senz'anima, persino quel cagnaccio di Kotipelto rischierebbe di far bella figura se accostato alla sua collega australiana. Hanno fatto pure da opener agli Helloween in patria... Bah.
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