Copertina 5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2022
Durata:61 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. TABULA RASA
  2. COURSE OF FATE
  3. IN THE HEART OF THE BROKEN
  4. NEW HORIZON
  5. FIGHTER
  6. TRIAL BY FIRE
  7. FINAL WARNING
  8. CARRY ME
  9. IN THE EYE OF THE HURRICANE
  10. WRITING ON THE WALL
  11. DIAMOND
  12. (I'LL NEVER BE) MARIA MAGDALENA

Line up

  • Christer Harøy: guitars, bass, drums
  • Terje Harøy: vocals

Voto medio utenti

Tanta immagine e poca sostanza.

Con questa semplice espressione potrebbe essere sintetizzato Trial By Fire, disco d’esordio per i Mantric Momentum, il nuovo progetto, a cavallo tra power e melodic metal, ad opera dei cugini norvegesi Harøi, all’anagrafe Terje Harøi (voce dei Pyramaze) e Christer Harøi (chitarrista dei Divided Multitude, che qui si occupa di tutti gli strumenti).
Il duo aveva già collaborato proficuamente in passato, in occasione del brillante album intitolato "Soliloquy" uscito con il monicker di Teodor Tuff , ormai ben 10 anni fa!

Purtroppo i Nostri non riescono a bissare il successo del passato con questa loro nuova creatura musicale, che mette in risalto tutti i difetti delle attuali bands di appartenenza dei due musicisti, dando vita ad un lavoro eccessivamente melodico, talvolta stucchevole, che non incide mai, nemmeno in occasione di quei brani, quali Course Of Fate o Writing On The Wall che, per loro stessa natura, dovrebbero puntare esclusivamente sull’impatto, ma che invece si perdono nei meandri di composizioni eccessivamente banali e ripetitive.

Sia chiaro, la prestazione dei due artisti è tecnicamente ineccepibile.
Terje è dotato di un buon timbro, mentre Christer si diletta con pregevoli passaggi ed assoli di chitarra, su cui spicca quello della title-track (forse il brano più convincente dell’intero lavoro), quello di In The Eye Of The Hurricane, ma soprattutto quello di Final Warning.
Ma allora cos’è che non funziona?
Il problema fondamentale di Trial By Fire è, senza girarci intorno, la mediocrità del song-writing, quasi totalmente focalizzato sulla ricercatezza melodica, a scapito della “ciccia”, che poi è ciò che interessa maggiormente. Questa problematica è palesemente evidente in tutte le tracce, in particolare nella fumosa In The Heart Of A Broken, ma anche in New Horizons, in cui le influenze di Queensrÿche e Fates Warning (con le debite proporzioni) sono palpabili, per non parlare dell’anonima Fighter, fino a giungere alla conclusiva Diamond.

Trial By Fire è un disco estremamente patinato, che vuole apparire a tutti i costi bello ed elegante ma che, a conti fatti, non è né l’uno, né l’altro.
Per poter ottenere un simile risultato del resto, bisogna avere tanta classe, intesa non solo come doti tecniche (che di certo non mancano ai cugini norvegesi), ma soprattutto in termini di creatività, ispirazione e anima, tutte qualità di cui i Mantric Momentum, per lo meno in questo lavoro, dimostrano di essere clamorosamente carenti.




Recensione a cura di Ettore Familiari

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