Dopo vent'anni di carriera, il gruppo nasce a Bergen nel 1992, otto album di lunga durata, il nuovissimo "raunijaR" compreso, tre mini CD, di cui uno mai rilasciato sul mercato, è davvero difficile dire qualcosa di nuovo a proposito degli Helheim e del loro pagan/viking metal da sempre sinonimo di integrità artistica e qualità compositiva.
Da un lato spiace notare come a fronte di una discografia di alto livello i Nostri siano sempre rimasti in secondo piano rispetto ad altri esponenti del genere, dall'altro è comunque sempre un piacere ascoltare la musica epica e pagana propostaci dai norvegesi.
"raunijaR", in questo senso, non fa eccezione: se amate il viking metal, questo è un ascolto obbligato ed un modo, ottimo, per riconciliarsi con le origini del genere.
Parlo di origini perchè l'influenza di album come "Hammerheart" e "Twilight of the Gods" dei padri fondatori Bathory è evidentissima nei solchi di questo album, ma anche perchè gli Helheim, con la loro musica, il genere hanno contribuito a definirlo.
L'aspetto più tipicamente black della miscela sonora del gruppo è andato diminuendo nel corso degli anni ed oggi, "raunijaR" ne è palese conferma, vengono preferiti tempi medi, atmosfere epiche, cori da battaglia, suggestivi inserti di tastiera che duettano con delicati arpeggi di chitarra e voci evocative e stentoree che faranno presa sul cuore vichingo che batte in ognuno di voi che ama il Nord e che ci consegnano un gruppo ancora in grande forma perchè capace di comporre ancora ottime canzoni, cosa questa tutt'altro che scontata.
Del resto, date un orecchio alla doppietta "Aasgard Fall 3 e 4", che prosegue la saga dell'omonimo EP di qualche anno fa, per capire perfettamente cosa sia il Viking Metal e quanto i già citati Bathory siano stati maestri a cui rifarsi.
Adesso, se avete letto bene, dovete comprare questo album e perdervi nelle sue atmosfere senza tempo.
Garanzia assoluta!