Inserire il cd nel lettore, premere il tasto Play e dopo pochi secondi farsi atterrire dall'emozione.
La voce di Mike Tramp, ugola d'oro dei fenomenali White Lion, ha accompagnato generazioni di giovani (adesso vecchi) metallari quando la nostra musica era un fenomeno di massa, soprattutto in America dove si riempivano enormi arene e si vendevano milioni di copie.
Anche in Italia la situazione era avvertibile, persino su VideoMusic c'erano speciali dedicati al metal (come dimenticare Power Hour, il martedì alle 18.30 e NON a notte fonda...) con interviste e bellissimi video, mentre durante tutto l'arco della giornata al posto di boy band, rappers falsi incazzati e modelle di colore capaci solo a dimenare il culo, passavano video come "Broken Heart" dei White Lion, in completa scioltezza, prima che il cambio delle mode sopraffasse il mondo della musica e vedesse come nuovi protagonisti "eroi" emaciati, colpiti da crisi depressive, con aspirazioni suicide.
"Fight to Survive" recitavano i White Lion, ma il leone bianco non resse il colpo e fu costretto a gettare la spugna grazie allo stesso trend che uccise anche il thrash metal.
Mike Tramp, dopo una breve parentesi con i Freak of Nature, scomparve nel nulla fino ad oggi...giorno in cui possiamo riascoltarlo alle prese con i vecchi hits della band newyorkese.
E' reunion? No, purtroppo l'altro leader della band, Vito Bratta, non ha ceduto alle allettanti proposte di Mike e così il sogno di rivedere il leone bianco libero e selvaggio come una volta è svanito e tutto quello che ci rimande è "ricordare i White Lion", così come recita il titolo, per una volta in veste decisamente meno edulcorata e svestita dalla raffinatezza che al tempo ne decretò la morte.
Ma come sono i White Lion in questa loro veste? Insomma...innanzitutto l'impatto per un vecchio amante come me è piuttosto duro: ritrovarli in versione più sporca e rock non è una cosa da poco ma basta l'opener "All the Fallen Men" per capire che si può fare, che potrebbe funzionare! "Warsong", "El Salvador", "Little Fighter" rendono alla grande e sebbene "When the Children Cry" non regga il confronto con l'originale la godibilità assoluta del disco viene fatta salva.
Ad onore del vero, ci sono dei brani che davvero non funzionano come "Wait", che perde buona parte del suo valore in questa versione, ma sono piccolezze. Mike Tramp ci ha regalato più di un disco, ci ha regalato un'emozione.
Adesso i White Lion purtroppo tornano nella tomba, sta a voi tenerli vivi ricordandoli e magari canticchiando le loro canzoni...forever alive, till death do us part...
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