Una cosa va detta: gli
Escalane non dicono le bugie. Si presentano come band “pop metal” e non fanno nulla per andare contro a questa affermazione. La Inverse Records lo sa e calca la mano sul concetto, forte del successo di altre band filo-poppettare nate negli ultimi anni in ambito metal, Amaranthe su tutte.
Qual è il problema? Eh, il problema è che gli Escalane non hanno un briciolo del talento della band capitana da Elize Ryd, tralasciando davvero troppo la componente metal e presentandosi al grande pubblico con una vocalist decisamente non all’altezza.
Hanna Uimonen è una gran bella fig..liola, il fatto è che col canto c’azzecca pochino pochino, finendo con lo sminuire anche brani altrimenti degni di nota.
L’altro problema degli Escalane è che non fanno niente per darsi un tono o un’identità, scopiazzando qua e là cliché fin troppo abusati, col risultato di produrre un disco piatto e monotono, oltre che noioso.
“
The Days of Decay” è quindi un debutto con più ombre che luci per la giovane band finlandese, che ha decisamente bisogno di un ritorno sui banchi di scuola, prima di riprovare l’esame. Il problema è che, in tutta onestà, si vedono pochi spunti per una riuscita.
Quoth the Raven, Nevermore..
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