Copertina 8

Info

Demo
Anno di uscita:2006
Durata:29 min.

Tracklist

  1. SWALLOW
  2. DANCING WITH DESIRE
  3. ANTHEM OF A LITTLE CHILD
  4. MECHANICAL RUSTING DOLL
  5. DYING LIFE
  6. SLEEPING BEAUTY

Line up

  • Shirley: vocals
  • Critz: guitars
  • Irham: drums
  • Gray: bass
  • Kevin: keyboards, synth, loops

Voto medio utenti

I KeeN sono un quintetto proveniente dalla città di Sulmona che, anche se a livello underground, vanta una reputazione piuttosto considerevole, per merito di un primo Ep autoprodotto dal titolo "Love with bile", incensato praticamente da tutta la stampa specializzata (sia "cartacea" che "virtuale"), oltre che per aver conquistato pubblico e critica grazie ad esibizioni live sempre apprezzabili e coinvolgenti, culminate con l'onore di essere scelti come opening band per la data italiana dell'Against All Gods Tour dei Marilyn Manson ... e direi proprio che come primi "bullets" da inserire nel proprio curriculum non ci sia di che lamentarsi!
Il nuovo dischetto "Dying life" è dunque chiamato al difficile compito di ratificare e possibilmente consolidare la qualità di un predecessore così tanto magnificato, ma sebbene non abbia avuto la possibilità di effettuare confronti comparativi, mi sento tranquillamente di poter definire i KeeN come una vera e propria "nuova" realtà della musica di casa nostra, dotata di tutte le carte giuste per un'affermazione a livello internazionale.
La proposta musicale dei nostri si presenta come una creatura sempre cangiante e sfuggevole, che quando credi di aver finalmente "catturato", è ancora capace di sorprenderti, di mutare nuovamente forma, nelle sue continue contaminazioni tra industrial, dark, black ed electro-pop, citando effettivamente, come terminali finali, Rammstein, The Kovenant e lo stesso Reverendo Manson (in una misura minore di quanto mi sarei aspettato), spesso indicati come suoi primari numi tutelari, e da qui risalire attraverso il filtro di una prospettiva "gothic-wave" abbastanza esplicita, che pare trarre linfa vitale dai maestri Sisters Of Mercy, Fields Of The Nephilim e Depeche Mode, per poi approdare anche a certe suggestioni riconducibili ai Paradise Lost più elettronici, alle sperimentazioni cibernetiche dei Sundown di "Glimmer" o ancora alle tentazioni danzereccie dei Theatre Of Tragedy del periodo di mezzo, il tutto assorbito come se si trattasse di un semplice riverbero in grado di espandere ulteriormente la luminosità di una dotazione d'ispirazione personale già di per sé notevolmente sostanziosa.
L'ugola "malvagia", morbosa e teatrale di Shirley sostiene senza grossi timori reverenziali il confronto con quelle di Lex Icon, Mr. Warner e Till Lindemann (e se migliorasse ancora di un'inezia nella sua componente più profonda e "oscura", raggiungerebbe la pienezza assoluta delle sue facoltà comunicative) e dimostra di integrarsi perfettamente con le chitarre "fisicamente" rammstein-iane di Critz, con il dinamismo della sezione ritmica composta da Gray e Irham e con il brillante "gusto estetico" del synth e dei loops gestiti dall'ottimo Kevin.
Le aperture melodiche della "cattiva" "Swallow", la marzialità "teutonica" e il refrain simil-gotico di "Dancing with desire", il drumbeat e i suoni stroboscopici da dance-floor "apocalittico" di "Anthem of a little child", la viziosità tenebrosa di "Mechanical rusting doll" e della splendida title-track, s'insinueranno inesorabilmente nella corteccia cerebrale dell'ascoltatore appassionato, così come sarà molto difficile non rimanere contagiati dalle sensazioni suscitate da quella "perla nera" denominata "Sleeping beauty" (brano scelto come colonna sonora per il cortometraggio "La bella addormentata"), dove una melodia malinconica dominata dalle tastiere si distende sotto la voce di Shirley, che questa volta sceglie la lingua di Dante come mezzo per la sua propagazione espressiva.
La speranza è che il prossimo lavoro dei KeeN non debba più essere trattato come un'autoproduzione (per quanto parecchio curata anche dal punto di vista estetico e della resa sonora), ma che possa assurgere a quel livello di visibilità superiore che artisticamente gli compete ... e sarebbe anche la prova che gli A&R delle case discografiche sanno ancora fare il loro lavoro, poiché non accorgersi delle potenzialità anche squisitamente commerciali dei nostri musicisti abruzzesi, a questo punto, potrebbe rasentare il rischio di una "denuncia" per "manifesta incompetenza professionale".

Contatti: Email: info @ keen-zone.com - Web Site: www.keen-zone.com
Recensione a cura di Marco Aimasso

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