Ad oltre dieci anni di distanza dal loro ultimo lavoro in studio ricompaiono i britannici Fist, formazione che ebbe relativo successo tra le linee secondarie della nwobhm al principio degli '80. Dello schieramento originario restano soltanto due elementi: il chitarrista-cantante Satchfield ed il batterista Hill, entrambi fisicamente mal conservati, che hanno giudicato i tempi maturi per una rifondazione della band.
Naturalmente è lecito non attendersi grosse novità stilistiche da musicisti ultra-cinquantenni che vantano una lunga e dignitosa carriera proseguita ininterrottamente fino al '94, anno di scioglimento del gruppo. Il loro ritorno sulle scene avviene all'insegna di un classico e regolare british-metal, con qualche eco aggiuntiva dell'antica tradizione nwobhm. I nomi di riferimento sono inevitabilmente quelli ovvi di Iron Maiden e Saxon, come emerge dal caratteristico incedere anthemico di episodi come "Guardian angel" o "Brain damage", dai riffs tosti ed essenziali a sostenere ritornelli battaglieri e trascinanti, schemi certamente canonici ma interpretati con buon mestiere ed esperienza.
Troviamo invece emozioni vintage in alcuni brani al confine tra hard rock ed heavy metal, ad esempio la bella title-track, un'appassionata e fiera semi-ballad esaltata da un solismo d'atmosfera lento e lancinante, oppure nelle sciabolate chitarristiche di "Name rank & serial number" e "Big rig", altri solari esempi della vecchia scuola che tanto ha dato allo sviluppo del metal.
Non mancano però le battute a vuoto, vedi l'apertura orecchiabile della blanda "Fe fi fo fum" o l'anonimo southern rock "Try a little love on me" ed ancora la canzone dal titolo scioglilingua, un pegno da pagare alla lunga assenza dei Fist dal mondo musicale.
In casi come questo si è sempre combattuti tra il rispetto verso l'incrollabile passione mostrata da certi vecchi rockers, intenzionati a non cedere totalmente il passo alle nuove leve, e l'amara sensazione di una musica retrò adatta perlopiù ai nostalgici di un'epoca passata. Bilanciando i pro ed i contro diciamo che i Fist, adesso come allora, restano un'onesta heavy metal band di secondo piano.
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