Devo ammettere che le voci femminili nel ns genere non mi hanno mai entusiasmato più di tanto. Ad eccezione del "symphonic metal" per il quale effettivamente gruppi quali Nightwish, Within Temptation hanno vocalist eccelse che ben si adattano alle armonie tipiche di questa musica, credo che voci dure, graffianti, profonde tipiche dei maschietti diano quel "qualcosa in più" che le timbriche femminili non possono raggiungere per motivi naturali ( ok tralasciamo gli Arch Enemy, che sono però in territori estremi! ).
Devo invece ammettere che la singer, Tola Lamont, riesce a dare pathos ed energia a questo "Cheating the Hangman", che risulta un disco assolutamente piacevole lungo tutta la sua durata. Il sound rimanda ai Motörhead più rock'n'roll in molte tracce ( " Spitfire ", " Tale A Stand" , " Dead's Hand Man" per le linee di basso tirate e il sound tipicamente in your face ), e agli Ac Dc per certi riff dal sapore hard R'n'R ( "Apophis ", " Danger Zone "), ma è tutto il lavoro ad essere convincente, con una sezione ritmica roboante, delle melodie ruffiane ma dure allo stesso tempo e delle linee vocali efficaci che ben si adattano alle melodie dei vari brani. C'e' anche spazio per un blues sporco e metallico "Lousiana Bone" ad impreziosire il tutto. Difficile dire se i Nitroville abbiano inventato un genere, certamente lo hanno interpretato alla grande e a conti fatti la loro unicita' la si puo' trovare proprio nelle vocals, marchio di fabbrica e valore aggiunto che li differenzia da altri gruppi. Sicuramente una delle band inglesi più interessanti nate in questi ultimi anni ( il debut album " Can't stop what's coming" è del 2011). Da ascoltare.
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