Io di band power ne ho ascoltate davvero tante durante gli anni, essendo il power il genere che mi ha principalmente introdotto nel mondo del metal. Eppure i Sinbreed, nonostante questo, mi sono sempre sfuggiti, per un motivo o per l’altro.

Nati nel 2005 come Neoshine, costretti a cambiare nome dopo qualche anno per le solite beghe legali tra chi ce l’ha più lungo, con “Master Creator” raggiungono il traguardo del terzo album e lo fanno per la seconda volta sotto la prolifica AFM.
E l’etichetta tedesca è fortemente indicativa del genere proposto dalla band teutonica, i quali ci regalano un power metal con decise tendenze heavy, in pieno stile AFM. Avete presente Brainstorm, Mob Rules, Iron Savior e compagnia bella? Ecco, i Sinbreed non cascano troppo lontano dal pero, mischiando la doppia cassa del power con un approccio vocale differente da parte di Herbie Langhans, più aggressivo rispetto ai colleghi scandinavi, che solitamente puntano esclusivamente a raggiungere vette altissime in quanto a range. Langhans che avremo l'occasione di vedere anche live con gli Avantasia, nel tour di promozione del nuvoo "Ghostlights".
Notevole la componente ritmica della band, con Alexander Schulz e soprattutto l’ex Blind Guardian Frederik Ehmke a farla da padroni, mentre non fanno sobbalzare gli assoli del buon Flo Laurin, il quale si limita al compitino, senza strafare.

“Master Creator” è un album che nulla inventa e niente sconvolge, ma che si dimostra un piacevole ascolto per chi volesse testare qualcosa di (relativamente) nuovo in un mondo ormai ben saturo di vecchi nomi.

Quoth the Raven, Nevermore..