Secondo album per i Non Opus Dei, formazione polacca appartenente al filone black metal, genere ancora relativamente florido nei paesi est-europei.
Stilisticamente il trio cerca di amalgamare classici elementi black con atmosfere epiche ed evocative e principalmente con richiami alle tradizioni popolari slave, sia a livello musicale che concettuale. Una miscela che presenta aspetti stimolanti, pur se non viene completata fino in fondo in quanto il gruppo tende quasi sempre a tenere separate le varie componenti, utilizzandole di volta in volta a seconda dei brani.
Così troviamo che l'iniziale "About the battle" è una buona cavalcata epico-marziale dal tiro severo e potente che ricalca certe cose dei Bathory, mentre la seguente "Wodan id est furor" insieme alla nera e violenta "Satanik statement.." rappresentano il lato black metal più canonico della band, ed ancora "Satan's bard" modifica leggermente le cadenze passando ai temi lenti e sulfurei del black-doom, offrendo un panorama già abbastanza eterogeneo della proposta Non Opus Dei. Ma c'è ancora modo di variare completamente registro grazie alla strana parentesi etno-acustica "Slava tehortu", che inserisce strumenti ed atmosfere folk in ambito sinistro e maligno, e soprattutto con l'ottima e raggelante "Vexilla regis.." la quale nella prima parte esibisce influenze tribali mischiate all'impatto black e nella seconda esplode in un deragliamento lancinante tra violini stridenti e declamazioni sataniche, risultando il brano che meglio degli altri riesce a collegare le varie influenze della band polacca.
E' possibile che i blacksters più integralisti non siano entusiasti di questo lavoro e dei suoi tentativi di contaminazione, anche se neppure tali soluzioni siano ormai particolarmente originali o innovative. Resta comunque un discreto album, che sarebbe diventato eccellente se i Non Opus Dei avessero approfondito ed ampliato il discorso etno-black, certamente interessante. Invece il trio si è fermato a metà strada, un piede nella sperimentazione ed uno nella tradizione, come testimoniano l'artwork minaccioso pieno di pentacoli, teschi, catene, chiodi, coltelli e pistole, ed ovviamente i testi (quasi tutti in polacco, ma con traduzione... nda) interamente dedicati a lodare Satana ed i suoi demoniaci comandamenti.
Comunque la sensazione è di un gruppo che può crescere ancora.
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