Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2005
Durata:59 min.
Etichetta:Remedy
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. INTRO/IMPALER
  2. ASSASSINS
  3. TRAITOR
  4. MASTERS OF THE SEAS
  5. REVENGE
  6. SYMPHONY OF PAIN
  7. BEYOND THE VEIL
  8. THE BATTLE RAGES ON
  9. THE ART OF WAR
  10. EMPIRE OF THE LOST
  11. THE GODS MADE HEAVY METAL (BONUS TRACK)

Line up

  • Andreas Babuschkin: vocals
  • Martin Christian: guitars
  • Günny "Gunman" Kruse: guitars
  • Jan Bünning: bass
  • Markus Corby: drums

Voto medio utenti

Proseguendo imperterriti nella loro campagna militare a favore dell'Heavy Metal, i Paragon ci scagliano contro il loro settimo (e non sono davvero pochi!) album. Già il titolo non promette nulla di buono per i nemici della fede: "Revenge", vendetta... e pur di ottenerla questi tedeschi non si fanno scrupolo di farsi scudo di un'altra band dalla provata fedeltà alla causa. Ecco così che a mettere il sigillo all'album i Paragon si cimentano nella "The Gods Made Heavy Metal" dei gloriosi Manowar, rendendosi autori di una prova discreta, rocciosa e che non compromette nulla dell'impatto dell'originale, anche se Andreas Babuschkin non è proprio un novello Eric Adams. Per trovare dei paragoni è preferibile pensare ai suoi connazionali Chris Boltendahl ed Udo Dirkschneider, ovviamente sempre confronti da non disprezzare. Eppoi l'impriting teutonico è sempre ben evidente nel loro sound, ancora oggi un power/speed con doppia cassa a manetta, come nel caso dell'opener "Impaler" (qui il refrain è un mix di Saxon e Primal Fear) e di "Assassins" (sullo stile dei Grave Digger) e la più cadenzata "Traitor". Cambio di rotta (mai termine più azzeccato!) con "Masters Of The Seas", incentrata sulle vicende di Jack Aubrey, personaggio interpretato sul grande schermo da Russell Crowe nel film "Master And Commander". Un lungo ed articolato brano di oltre 9 minuti, che parte lentamente e teatrale per acquisire un taglio più marziale ed energico, con Babuschkin che non sfigura nemmeno in questo contesto ed i due chitarristi Martin Christian ed il nuovo innesto Günny Kruse (alla sua prima incisione con la band), che si rendono autori di un'ottima prova. Si ritorna poi sui sentieri già battuti ad inizio CD, ovviamente con le dovute variazioni sul tema e sopratutto con ottimi risultati (anche se la noiosa "Beyond The Veil" non convince del tutto), sino all'immancabile power ballad (di scuola Saxon) "Empire Of The Lost" e alla già citata cover "The Gods Made Heavy Metal", che conclude l'album. Beh... sempre che di "Revenge" non siate entrati in possesso dell'edizione limitata che include un ulteriore CD/DVD con 8 canzoni registrate durante il loro show al "Live at Sweden Rock 2004".
Potenza, epicità ed orgoglio!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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