Una bella sferzata di energia, questo “
Temporary lives”, primo
full-length dei
rockers meneghini
Tears From Venere. Attraverso l’incontro (o lo “scontro”, se preferite ...) di stili diversi (
pop,
punk e
metal) i nostri propongono un albo pieno di grinta e
groove, sanguigno e diretto, adatto a essere sparato a tutto volume dalle casse dei vostri fedeli impianti stereofonici o, ancora meglio, dagli
speaker di un palco.
Il gradevole tocco melodico di alcuni brani (“
My name is V”, “
Never look back”) non esclude il mezzo radiofonico tra le plausibili fonti di diffusione del programma, ma l’attitudine viscerale del gruppo e le cascate di
riff, le voci granulose e le potenti pulsazioni ritmiche che costituiscono il suo tipico
modus operandi (ascoltare “
Roulette”, “
Raise your voice”, “
Hey God” e la poderosa “
Fame and glory” per immediate referenze) lasciano ipotizzare platee sudate e avide di scariche d’adrenalina come lo scenario più idoneo alle sonorità del disco.
Scrittura abbastanza semplice e non per questo oltremodo banale e tecnica esecutiva di buon livello caratterizzano un discreto esempio di quel tipo di
rock n’ roll ad “elevato numero di ottani” che sollazza i sensi dei sostenitori di Metallica, The Almighty, Motorhead, The Wildhearts e Hellacopters, i quali, ne sono convinto, non si preoccuperanno troppo di un pizzico di staticità compositiva e di qualche piccola imperfezione nella pronuncia anglofona.
In sede di commento finale, dunque, posso affermare che anche se allo stato attuale la
band pecca in fatto di personalità, un suo concerto me lo vedrei molto volentieri … e visto lo stato del
business discografico contemporaneo, direi che non si tratta di un risultato trascurabile.
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