Copertina 10

Info

Past
Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:1996
Durata:77 min.
Etichetta:Nothing/Interscope

Tracklist

  1. IRRESPONSIBLE HATE ANTHEM
  2. THE BEAUTIFUL PEOPLE
  3. DRIED UP, LIED AND DEAD TO THE WORLD
  4. TOURNIQUET
  5. LITTLE HORN
  6. CRYPTORCHID
  7. DEFORMOGRAPHY
  8. WORMBOY
  9. MISTER SUPERSTAR
  10. ANGEL WITH THE SCABBED WINGS
  11. KINDERFELD
  12. ANTICHRIST SUPERSTAR
  13. 1996
  14. MINUTE OF DECAY
  15. THE REFLECTING GOD
  16. MAN THAT YOU FEAR

Line up

  • Marilyn Manson: vocals
  • Daisy Berkowitz: guitars
  • Twiggy Ramirez: guitars & bass
  • Madonna Wayne Gacy: keyboards
  • Ginger Fish: drums

Voto medio utenti

Nel 1996 i Marilyn Manson sono già considerati la “next big thing” del rock americano. Dopo il fortunato e valido esordio “Portrait Of An American Family” e l’acclamata cover di “Sweet Dreams (Are Made Of This)” degli Eurythmics, che li lanciò al grande pubblico, danno alle stampe “Antichrist Superstar”, l’album della consacrazione definitiva, mantenendo le auspicate promesse.
Ancora una volta in sala con loro c’è Trent Reznor, per alcuni il vero artefice della qualità di questo album, e vero burattinaio del pupazzo Marilyn Manson.
Al di là di quello che dicono i detrattori (all’epoca la quasi totalità dei metallari, che poi, come per altri episodi del nuovo suono americano, alla lunga hanno finito per apprezzarlo), l’aspetto musicale/compositivo è solo una componente del concept qui rappresentato, concept che dal punto di vista lirico/visuale è importante tanto quanto la musica. Ed è in questi frangenti che viene fuori il genio di Brian Warner, la sua critica alla società americana, la sua abilità nello giocare con il bigottismo e perbenismo americano, la sua immagine shock che fa pendant con le sue dichiarazioni e la sua affiliazione alla Church of Satan di Anton LaVey, da cui mutuerà l’appellativo di reverendo.
Anche in questo caso, i più critici hanno ribadito che nulla vi era sotto il sole, in quanto tutte cose già viste, citando, spesso abusivamente, i Kiss, Iggy Pop, Alice Cooper e tutti i coloro i quali in un certo qual modo avevano, nel corso della storia del rock, giocato a shockare.
Sarebbe impossibile, nel breve spazio di una recensione provare a sviscerare tutto il background di questo disco. So per certo che è stato oggetto addirittura di tesi di laurea nonché di libri.
Semplificando enormemente il concept del disco, che è profondamente autobiografico, è la narrazione della crescita umana e spirituale di un ragazzino fino alla sua autorealizzazione come presa di coscienza di essere seziente, di individuo, che rivendica il suo essere estraneo alla massa.
Dal punto di vista musicale è un album oscuro, decadente, gotico, profondamente esoterico, con alcuni pezzi diventi ormai leggendari, su tutta quella “The Beautiful People” che è diventato un vero trademark per la band.
Il disco si apre con un inno al nichilismo che “Irresponsible Hate Anthem”, paradigma della furia iconoclasta della band. Altri picchi sono la marziale “Dried Up, Lied And Dead To The World”, la esoterica “Tourniquet”, l’iconica “Mister Superstar”, la decadente e corrosiva “Kinderfeld”, le conclusive gemme come la violenta “The Reflecting God” e la funerea “Man That You Fear”.
Antichrist Superstar” è un capolavoro, da qualsiasi punto di vista lo si guardi, ed è il frutto più vero del genio di Brian Warner.

Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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