Copertina 7

Info

Anno di uscita:2016
Durata:65 min.
Etichetta:Peaceville Records

Tracklist

  1. AUSTRALIS
  2. THE ROSE
  3. UMANA
  4. EASTER
  5. URSA
  6. OCEANS OF AFTERNOONS
  7. ANNOLUCE
  8. AGATHAE
  9. BREMEN
  10. FIN

Line up

  • Carmelo Orlando: guitars, vocals
  • Massimiliano Pagliuso: guitars
  • Fabio Fraschini: bass
  • David Folchitto: drums

Voto medio utenti

Nutro una grande ammirazione per i Novembre sin da quando, tramite catalogo della grande Nosferatu Records, ordinai via telefono "The Return of the Ark" degli allora Catacomb, prima incarnazione della band dei fratelli Orlando in quel di Roma che da lì a poco avrebbe cambiato monicker in quello attuale e dato alle stampe l'ancora acerbo "Wish I Could Dream It Again..." per la Polyphemus Records.

Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora, eppure mi sembra ieri che nel 1996 mi trovavo a recensire il seguente "Arte Novecento" su Metal Shock ed ancor di più il "botto" con la Century Media a pubblicare "Classica" e "Novembrine Waltz", tra gli altri, destinati a rimanere negli annali e tra i cd più belli e significativi della scena metal italiana.

Ed anche quando la magia ed il momento d'oro degli anni 2000 erano un po' passati, ecco che prima "Materia" e soprattutto "The Blue" ci consegnavano dei Novembre ancora in formissima, dal sottoscritto ancor più apprezzati a causa dell'acceleratore un po' più pigiato che nel passato, ma sinceramente a causa di una pausa geologica ("The Blue" è uscito nel 2007, quasi dieci anni fa...) ed a maggior ragione vista la rottura tra i fratelli Orlando con la fuoriuscita di Giuseppe dalla band non ritenevo molto credibile un nuovo ritorno dei Novembre.

Ed invece "URSA" non solo segna un nuovo capitolo dei Novembre su Peaceville Records, il terzo di fila, ma attesta che nonostante il passare degli anni ed i cambi di lineup lo spirito novembrino è rimasto inalterato e quando si parla della loro musica, quando più quando meno, c'è sempre da togliersi il cappello.

A livello di formazione rimangono Carmelo Orlando alla chitarra e voce e Massimiliano Pagliuso all'altra ascia, con i "nuovi" David Folchitto alla batteria, che è come sempre una vera garanzia, e Fabio Fraschini al basso, già in passato nell'entourage dei Novembre, e che personalmente ricordo con piacere e nostalgia eoni ed eoni fa negli Enthralment di "In the Chasm of the Pitiful God" (Baffo, che Dio ti abbia in gloria, quanta musica mi hai fatto conoscere, nda) e negli assai più celebri Desecration di quel magnifico ""The Valley of Eternal Suffering".

Il risultato è quello di un album più che soddisfacente, con qualche punta davvero eccellente, come l'opener "Australis" ed il suo break centrale da veri brividi, la più catchy "Umana" non a caso scelta come anteprima del disco, "Easter" e la seguente titletrack, che completano in grande spolvero la prima mezz'ora di "URSA".
Qualche leggero segno di cedimento nella seconda parte del disco (che pure contiene altri due pezzi incredibili, come la malinconica "Annoluce", forse la migliore di tutto il lavoro, e la conclusiva "Fin"), probabilmente a causa anche dell'eccessiva durata dei brani, non inficia il valore di un disco che non riesce a stare al passo dei suoi predecessori, ma più per l'altissima qualità del passato che per la mancanza di quella attuale.

Assolutamente imprescindibile non solo per i tutti i fan già acquisiti dei Novembre, che rimarranno nuovamente estasiati dalle melodie tristi ed ammalianti di Carmelo e soci, ma per chi ancora considera il metal una musica con la M maiuscola, un'espressione d'arte e non un mero intrattenimento d'origine pop televisiva.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 01 giu 2020 alle 10:40

Chi è Carmelo Giordano? E' un fotografo che scriveva sul vecchio Metal Hammer Italia.

Inserito il 07 apr 2016 alle 16:46

Bellissimo.

Inserito il 05 apr 2016 alle 10:37

Boh, n'amico tuo? Po esse.

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