Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:55 min.
Etichetta:Remedy Records

Tracklist

  1. RISING FORCES
  2. HYPNOTIZED
  3. HELL BEYOND HELL
  4. HEART OF THE BLACK
  5. STAND YOUR GROUND
  6. MEAT TRAIN
  7. BURIED IN BLOOD
  8. DEVIL'S WAITINGROOM
  9. THUNDER IN THE DARK (BONUSTRACK)
  10. HEART OF THE BLACK (EDIT VERSION / BONUSTRACK)

Line up

  • Andreas Babuschkin: vocals
  • Martin Christian: guitars, backing vocals
  • Jan Bertram: guitars, backing vocals
  • Jan Bünning: bass, backing vocals
  • Sören Teckenburg: drums

Voto medio utenti

Credo che sia la prima volta, perlomeno negli ultimi tempi, che i Paragon riescono a piazzare due pregevoli album uno di fila all'altro, e questo gli riesce proprio grazie a "Hell Beyond Hell". Non è dato sapere se sia dovuto ad una ritrovata e consolidata verve o solo ad un buon momento di forma del gruppo, tuttavia credo che il rientro in formazione del loro fondatore abbia avuto il suo peso. Ecco, infatti, il chitarrista Martin Christian riprendere il suo posto, che aveva lasciato in occasione del precedente "Force of Destruction", venendo così a creare un'inedita coppia (dalla spiccata indole acceptiana) con Jan Bertram. Ad ogni modo è giusto ricordare che da anni le colonne su cui si ergono i Paragon sono il bassista Jan Bünning e soprattutto il cantante Andreas Babuschkin, quest’ultimo mai domo, sempre energico e fiero nel suo cantato che, al solito, può essere rapportato a Chris Boltendahl, ma in taluni casi, come su "Hypnotized" o "Heart of the Black", ci starebbe bene pure l'accostamento a Blaze Bayley.

Ecco così che tutte le perplessità che erano sorte dopo l'ascolto del deludente "Screenslaves", vengono definitivamente accantonate, grazie a momenti come la doppietta iniziale, composta da "Rising Forces" e la già citata "Hypnotized" oppure a quella formata da "Meat Train" e "Buried In Blood", che mostrano un approccio sin da subito ancor più incisivo e thrashy rispetto a "Force of Destruction", e messo in bella da Piet Sielck che ne ha curato la produzione. Non mancano comunque i momenti più epici e articolati, come la titletrack e "Heart of the Black" (tipicamente teutoniche, anche nel ricordare i Primal Fear) o la conclusiva (prima di un paio di bonus tracks) "Devil's Waitingroom", energica e drammatica, che si apre e si chiude su toni marziali e attraversata da larghi squarci melodici.

"Hell Beyond Hell": ecco che direttamente dalle profondità del più oscuro infermo, rispondono all'appello i migliori Paragon.



I was born to review
Hear me while I write... none shall hear a lie
Report and interview are taken by the will
By divine right hail and write
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 apr 2016 alle 09:00

Bravo Ermo, disco da avere per gli amanti dell'heavy metal...sapete la musica che da il nome a questo bel sito :-)

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