I
Kawir sono un nome storico dell'ellenic black metal ed all'interno di quella meravigliosa scena sono, senza dubbio, uno dei gruppi più originali ma anche uno dei meno riconosciuti e famosi.
Il loro suono pagano, fortemente intriso di mitologia greca sia nelle tematiche che nelle armonie, è un unicum nell'intero panorama estremo mondiale e rende i loro brani affascinanti ed inconfondibili.
Nel corso di oltre vent'anni di carriera, i
Kawir hanno sempre rilasciato album di valore, iniziando dal debut
"Προς Κάβειρους" fino ad arrivare ad
"Ισόθεος", uscito nel 2012, percorrendo la loro personalissima strada fatta di antichità e metal estremo, una strada che li ha portati, oggi, ad offrirci il nuovissimo
"Πάτερ 'Ηλιε Μήτερ Σελάνα", uno squisito esempio di epicità e mitologia (dedicato al Sole ed alla Luna) mirabilmente fuse all'interno di composizioni che sembrano respirare la magia di cui sono intrise e nella quale sapranno condurvi per mano.
Il continuo alternarsi di strumenti folk, come il flauto, il kanonaki o la cornamusa, con i moderni strumenti elettrici, costituisce la base armonica sulla quale i
Kawir, come antichi sacerdoti, costruiscono i loro rituali pagani fatti di brutali e gelide accelerazioni dal sapore nordico, di misteriosi cori evocativi, di melodie epiche e battagliere e di atmosfere antichissime che, letteralmente, sembrano riportarci alle Termopili o di fronte ai magnifici templi greci che, con occhio severo, guardano Atene dall'alto dell'Acropoli, il tutto all'insegna di un gusto mediterraneo che è patrimonio imprescindibile della proposta musicale di
Therthonax e oscuri soci.
I
Kawir, come è ovvio che sia ma come spesso non accade, attingono alla ricchissima cultura della loro Patria ed intingono i loro strumenti negli antichi miti greci di Persefone, di Dioniso o di Castore e Polluce andando a dipingere una musica feroce da un lato, ma evocativa in modo irresistibile dall'altro, dandoci una lezione di storia, e di ottima musica, che, spero, molti tra di voi sapranno apprezzare per quella splendida capacità di fondere il gelo ed il caldo abbraccio del Mare Nostrum in un unica colata di puro metallo epico.
Sarebbe molto riduttivo, mi piace sottolinearlo, considerare i
Kawir come una "semplice" band black metal: nella loro musica c'è altro, c'è molto di più e c'è, soprattutto, una grande cultura che, inevitabilmente, si traduce in grande musica, una musica senza tempo fatta di passione ed orgoglio.
Mi auguro che sappiate tributare il giusto riconoscimento ad una band davvero troppo poco considerata.
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