Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:42 min.
Etichetta:logic(il)logic Records
Distribuzione:Andromeda Dischi

Tracklist

  1. MAN ON THE PEAK
  2. ENDS OF A SHADOW
  3. RAISE YOUR HEAD
  4. LATE PROMISES
  5. AN OLD CHANT
  6. WRITE MY NAME
  7. WITH LOVE, WITH FLAMES
  8. BURSTING INTO EXISTENCE
  9. MADBALL
  10. RAY OF IRA

Line up

  • Gabriele "Gabbo" Rosi: vocals
  • Simone "Pancio" Panciroli: vocals
  • Luca "Pellach" Alzapiedi: guitar
  • Francesco "Baldo" Baldi: guitar
  • Marco "Satir" Reggiani: bass
  • Bass Fabio "Bersa" Bersani: drums

Voto medio utenti

Una “botta” davvero non indifferente. Mi scuserete l’introduzione poco “aulica”, ma di fronte ad un monolite di groove, iconoclastia e tensione emotiva come “My entropy” non saprei come esprimermi diversamente.
La verità è che i Moth's Circle Flight, forti di una considerevole esperienza, sfornano un dischetto veramente “potente”, capace di muoversi tra hardcore, nu-metal e industrial senza scadere nel facile manierismo, dimostrando che anche all’interno dei generi musicali più inflazionati si possono ancora trovare soluzioni espressive convincenti.
Tanta rabbia e veemenza, dunque, e tuttavia anche una notevole abilità nel distribuire con gusto significativi contributi melodici, gestendo, poi, il tutto attraverso una considerevole dose di talento creativo, imprescindibile in ogni forma di manifestazione artistica e ancora più necessaria quando se ne affronta una di grande omologazione e popolarità.
E allora potremo dire che nel lavoro dei parmensi si possono riscontrare scorie di Pantera, Killswitch Engage, Mudvayne, Soil, Voivod, Fear Factory e Machine Head e che nonostante tali “assonanze”, non si ha mai l’impressione di assistere ad una sterile riproposizione di quei notabili del settore.
Vena compositiva di livello, sorretta da una notevole perizia tecnica e da una misura nel dosaggio degli elementi (compresa l’alternanza tra vocals “pulite” ed evocative e quelle angry) veramente pertinente, fanno di questo dischetto targato logic(il)logic Records un ascolto molto coinvolgente dall’inizio alla fine, con vertici di devastante intensità emozionale che si chiamano “Man on the peak”, “Ends of a shadow”, “Raise your head” (una bella “mazzata sulle gengive” che piacerebbe parecchio a Cazares e Bell …) e “An old chant” (la mia preferita del programma, probabilmente, per il cangiante senso di dramma e catarsi che trasmette …), squarci sonici che difficilmente potranno lasciarvi indifferenti.
L’ultima citazione la riserviamo a “Ray of ira”, un’intrigante diversione primariamente in madrelingua che non fa perdere una stilla di efficacia a questi valorosi e massicci metallers nostrani.
Pronti al “massacro”?
Recensione a cura di Marco Aimasso

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