La lunga suite strumentale, in bilico tra post rock, ambient, dark e prog, che apre il nuovo lavoro, l'undicesimo, dei tedeschi
Nocte Obducta, mette subito in evidenza il carattere complesso, particolare e personalissimo dell'album e dei suoi autori.
Nelle intenzioni di
Marcel Va. Traumschänder e soci,
"Mogontiacum (Nachdem die Nacht herabgesunken)" avrebbe dovuto essere il successore dei due
"Nektar" (2004 e 2005), ma, per tutta una serie di vicissitudini, l'album esce solo nell'estate del 2016 confermando il talento dei Nostri attraverso una musica di non facile classificazione ed interpretazione.
I
Nocte Obducta, da un lato, sembrano guardare al loro passato e si esibiscono in micidiali accelerazioni black che non si sentivano da parecchio e che, quasi improvvise, squarciano il "resto" del magma sonoro.
Già, il resto... come descriverlo?
La vena "sperimentale" che ha caratterizzato i lavori più recenti dei Nocte emerge incontenibile nei brani: un mix di dark metal, atmosfere rarefatte ed oniriche, incursioni nel "post" qualcosa, dissonanze e melodie, lunghe parti strumentali e tanto altro ancora, sono la spina dorsale di un lavoro di certo affascinante e da ascoltare con religiosa devozione ed attenzione.
Sebbene i pezzi siano sempre lunghi ed articolati, a parte brevi intermezzi schizofrenici, i
Nocte Obducta riescono a renderli quasi facili da assimilare grazie ad una straordinaria capacità in fase di arrangiamento che amalgama elementi tanto diversi in un suono che resta, miracolo!, unitario ed avvolgente.
"Mogontiacum" è un album multiforme, un album in cui troverete violenza e sdegno, un album sorprendente per alcuni passaggi di pura melodia, un album notturno, sofferente (
Torsten alla voce è una garanzia in questo senso) ma non depresso, un album per il quale mi piace usare l'aggettivo intelligente.
Certo, sempre di musica estrema si tratta, di "Art Black Metal" come la definiscono i
Nocte Obducta stessi, quindi di musica di nicchia e comunque destinata a pochi, ma, nonostante le traiettorie sbilenche e le molteplici direzioni verso le quali l'album sembra guardare, di grande classe e sicura ispirazione.
Il gruppo tedesco conferma, ancora una volta, la sua posizione di leadership all'interno della scena europea della musica d'avanguardia, qualsiasi cosa questo termine voglia significare.
Ora, al di là dei generi e delle classificazioni, il mio consiglio resta sempre lo stesso: se amate la buona musica e non avete "paura" di impegnarvi per capire un album, date una possibilità a
"Mogontiacum (Nachdem die Nacht herabgesunken)" dal momento che non ne resterete delusi.
Se amate i
Nocte Obducta, non avrete bisogno delle mie parole per fidarvi di loro invece...
Buon ascolto.
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