Dietro
Abhomine si cela la figura di
Peter Helkamp, all’opera in molti progetti ma soprattutto negli
Angelcorpse, death metal band ormai ferma da un decennio e che però, pur essendo fortemente debitrice dei
Morbid Angel, aveva sfornato un paio di buoni dischi come “
Hammer Of Gods” ed “
Exterminate”.
“
Larval Offal Swine” non si discosta molto da quanto fatto in passato da Helkamp, e ha come pregio assoluto quello di essere un disco diretto, senza fronzoli, di impatto, grezzo, dove magari la produzione non è la migliore possibile, ma un disco che sicuramente è genuino e appassionato.
In meno di 27 minuti il nostro, a parte intro ed outro, regala 7 pezzi veloci, con batteria sparata a mille, screaming marcio e continuo déjà-vu col il death metal di fine anni ’80 e inizio anni ’90.
Il disco suona come una sorta di operazione nostalgia che i fan del death metal old school grezzo e ignorante sicuramente apprezzeranno; questa considerazione, ovviamente, esclude il discorso del se sia giusto spendere dei soldi per un disco simile.
La questione è soggettiva, ma diciamo che una canzone come “
Narcocult” è una delizia per i nostri padiglioni auricolari, con quei riff zanzarosi che tanto abbiamo amato.
Anche se il voto non è propriamente eccelso non mi sento di bocciare
Abhomine solo perché è un disco anacronistico e non eccelso dal punto di vista compositivo.
Noi amanti del death metal siamo come quei maniaci sessuali ai quali basta vedere uno svolazzo di gonna per sentirci appagati e soddisfatti.
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