Copertina 5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:37 min.
Etichetta:This Is Core

Tracklist

  1. BEG YOU TO GO
  2. LET YOU DOWN
  3. GIPSY PIG
  4. OLD STAINS
  5. INRI
  6. THE CONFERENCE OF SAKI MONKEYS
  7. A SPECIAL DAY FOR A SPACIAL MAN
  8. LURE ME IN
  9. PAIN LOOP

Line up

  • Asla: vocals
  • Jack guitar
  • Calta: bass
  • Marco: drums

Voto medio utenti

Speravo meglio.

In sintesi questo il giudizio su "Bleak Bubble", lavoro d'esordio per i Felon, quartetto pisano che sebbene formatosi ufficialmente 3 anni fa si cimenta dal 2008 e giunge oggi al debutto discografico grazie alla sempre attivissima This Is Core.

I buoni spunti ci sono ma il risultato al termine dei quaranta minuti scarsi di ascolto non riesce ad impressionare, quello di buono che c'è viene affossato poco dopo da brani quando privi di mordente quando troppo scontati, anche complice una produzione di questi tempi veramente insufficiente, o da un cantato fin troppo presente che nasconde le velleità "dure" della band, della serie "ma dove hanno nascosto le chitarre?", inoltre a volte i gorgheggini in stile Negramaro risultano a dir poco urticanti, rendendo in manera paradossale l'opener come forse il peggior pezzo dell'intero album, nonostante l'introduzione ed il finale acustico così magicamente testamentiano, qualcosa a metà tra "Apocalyptic City", "Hypnosis" e "Musical Death".

Per fortuna le cose migliorano proseguendo con l'ascolto, ma questo è uno dei rarissimi casi in 20 anni di recensioni che si mette come biglietto da visita il brano meno riuscito del lotto, sarebbe meglio iniziare dalla seguente "Let You Down", o perlomeno migliorare esecuzione, sound ed interpretazione della prima.

A proposito, ho parlato di Testament ma ovviamente il bay area thrash metal non c'entra una beneamata con i Felon, che anzi si dilettano in crossover tra hardcore, alternative ed una spruzzata di nu-metal, ma giusto un pelino per fortuna. In generale i momenti più energici sono quelli più efficaci, ma il mood melanchonic-depresso che i Felon riescono a conferire alle loro composizioni è il vero motore ed attore principale della band ed è su questo aspetto che a nostro avviso dovrebbero concentrarsi maggiormente.

Sebbene spiaccia sempre farlo, se c'è da puntare il dito su uno dei principali responsabili dell'insufficienza rimediata purtroppo bisogna ricercare l'aspetto vocale, che alla fine rimane attualmente il principale punto debole di "Bleak Bubble". Per quanto dotato, si ha la netta impressione che Asla si piaccia tantissimo, troppo, intento più ad ascoltarsi e compiacersi che a conferire energia ad un sound che di energia dovrebbe campare ma che così non è, vedansi i già citati gorgheggi iniziali od "Old Stains" od "INRI 1" con cui si va decisamente fuori contesto e che denotano probabilmente una gran stima e voglia di rifarsi ad uno che si chiama Mike Patton, riferimenti che proseguono fino alla conclusiva "Pain Loop".

La domanda che mi verrebbe immeditamente a questo punto è "ma gli piace questo genere musicale o lo fa giusto per cantare?" e di riflesso alla band "ma siete una band con velleità vagamente rock/metal o è tutto un compromesso per star dietro alla voce di Asla?". Insomma quando ci sarebbe bisogno di tirare fuori rabbia e potenza che il brano richiederebbe (ricordate le chitarre distorte sepolte metri sottoterra?), ecco che arriva un delicato sussurro, un tenue vagito ... qualcosa non va.

Urge decidere prontamente su quale staffa poggiare i piedi perchè questa distonia voce/musica non giova certamente ad una band altrimenti dotata come i Felon.

Vediamo un po' cosa decideranno di fare, compresa l'eventualità che a loro stia benissimo rimanere in questo limbo.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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