Provate a “spremere” e far “fermentare”
Ted Nugent, Raging Slab, Four Horsemen, Grand Funk Railroad, Blackfoot, Blue Cheer e Cactus e sarà facile che il distillato sonico risultante sia abbastanza simile a quanto realizzato dai
Witche's Brew in questo “
Against the grain”.
Con il più classico e sobrio degli schieramenti, il
power-trio lombardo vi stordirà con il suo virulento e viscerale
hard-rock blues, fatto di
riff sismici e
solos avvolgenti, di bassi rimbombanti, di tamburi possenti e di una voce pregna di una carica primordiale e selvaggia e non per questo poco espressiva.
Certo, non si tratta di musica adatta a palati particolarmente “raffinati” e, anche a causa di una registrazione abbastanza cupa e scabra (per un suono forse anche un pochino oltre il concetto di “istintivo” e volutamente “non prodotto” …), il disco non è verosimilmente indirizzato agli
audiofili, mentre se cercate attitudine e
pathos nei suoi solchi ne troverete a bizzeffe.
E poi, a ben sentire, l’essere “sanguigni” non evita ai nostri di saper tinteggiare il proprio tellurico
heavy rock di sfumature maggiormente pastose e variegate, dimostrando di possedere, oltre a tanta energia e grinta, anche una cultura sufficientemente ampia ed eterogenea.
Del resto, non è da tutti confrontarsi con successo con un caposaldo del genere come “
Bad motor scooter”, e poiché i
Witche's Brew riescono nell’impresa di non finire per parodiare uno dei brani simbolo dei seminali Montrose (che gruppo,
guys!), possiamo tranquillamente confidare nel fatto che competenza e vocazione autentica siano estese anche ai brani originali.
Conferme in questo senso arrivano da “
Lord depression”, "
Devil's bridge”, “
Madness” (un pezzo che sono sicuro piacerebbe pure a un certo
MadMan di Detroit!) e “
Tattoo”, ma in fondo è tutto (con la sola "
Show me the way” a destare qualche perplessità) il programma a fornire ottime vibrazioni e a rivelare (almeno al sottoscritto, che finora non la conosceva …) la perizia di
Mirko Bosco, un chitarrista piuttosto abile nel condire i suoi fendenti con una generosa e imprescindibile dose di
feeling.
Un buon lavoro, dunque, da consigliare a chi ama il
rock n’ roll nella sua forma più coriacea, verace ed energetica.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?